Ottavo indagato per la morte di Diego. Il Dott : «Disse che non voleva farsi curare»

C’è un ottavo indagato per la morte di Maradona, avvenuta il 25 novembre di un anno fa. È uno dei medici del club argentino dell’Huracan, Pedro Di Spagna, che era stato incaricato di assistere Diego nell’abitazione del barrio San Andres a Tigre, dove era stato trasportato dai figli dopo l’operazione al cervello, avvenuta tre settimane prima della scomparsa. I magistrati della procura di San Isidro hanno aggiunto Di Spagna alla lista perché hanno verificato che, al contrario di quanto disposto, si era recato soltanto due volte a casa del Campione, nei giorni 12 e 18 novembre. E, dopo l’ultima visita, aveva dichiarato che il paziente si era rifiutato di essere sottoposto a controlli. Secondo i magistrati, quella sua decisione avrebbe aggravato il quadro clinico di Maradona. Il dottor Di Spagna sarà interrogato il 20 dicembre. Com’era accaduto per gli altri indagati, la procura di San Isidro ha chiesto al giudice di garanzia Orlando Diaz di vietare al medico di uscire dal Paese. Nel mirino della magistratura, oltre a Di Spagna, vi sono il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov, lo psicologo Carlos Diaz, la coordinatrice delle cure domiciliari Nancy Forlini, il coordinatore degli infermieri Mariano Perroni e gli infermieri Ricardo Omar Almiron e Dahiana Gisela Madrid. Sono accusati di omicidio semplice con dolo eventuale, reato punito in Argentina con una detenzione dagli 8 ai 25 anni.

F. De Luca (Il Mattino)

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