Luciano Spalletti: “Con la Lazio la prestazione più bella e per la prima volta giocavamo in casa”

Il tecnico del Napoli è rimasto estasiato dalla prova dei suoi ragazzi

Come un nel 2020: 4-0 alla Roma, quando Diego se ne era appena andato, lasciando Napoli nel dolore; 4-0 alla Lazio, a tre giorni dall’anniversario, e nella serata in cui allo stadio viene svelata la targa in ricordo di Maradona. Come tre anni qua, quando c’era Maurizio Sarri, e stavolta davanti ai suoi occhi, «giocandogli» irrispettosamente in faccia quel calcio danzato che stavolta è di Spalletti, mostrandogli per 90′ il talento del quale era a conoscenza e che ora appartiene al suo amico della panchina a fianco.

«Questa è la nostra prestazione più bella. È indimenticabile».

Dentro una notte meravigliosa, con un football che conquista, Luciano Spalletti scorge l’incantevole talento di una squadra che l’ha rapito, subito, dal primo giorno, e che le sconfitte con Inter e Spartak Mosca non aveva ridimensionato neanche per un attimo: «Venivamo da tre risultati particolari, anche il pareggio con il Verona, con prestazioni al di sotto del nostro livello. Riprendere a giocare come sappiamo, macinando gioco contro una avversaria come la Lazio, ha un significato maggiore». 

INDIMENTICABILE. La partita perfetta è di tutti, nessuno escluso, e in questa notte che Napoli si porta appresso, cullandosi dentro ad un sogno, ci sono conferme e sorprese che Spalletti cita con orgoglio: «Sarebbe sbagliato parlare soltanto di Mertens. Oggi sono stati bravi a conquistarsi spazi e riconoscimenti anche Lobotka e Mario Rui, ad esempio, o Zielinski che ha dimostrato di nuovo di cosa sia capace. Per me, resta una serata indimenticabile». 

IMPECCABILI. In quel 4-0 che De Laurentiis festeggia twittando «(«vittoria straordinaria, nel nome di Maradona»), Spalletti ci infila l’elogio per quel Napoli che ha avuto sempre qualcosa di suo, nella verticalità, nella personalità, nel ricerca di un futuro: «Siamo stati impeccabili nelle scelta, la Lazio non è riuscita a trovarci. Direi che è stata tanta roba. In vita mia, ho trovato a volte situazioni in cui i calciatori entrano in campo e vogliono che la partita finisca presto per vedere il risultato. Qua, e si è visto, volevamo rimanere in campo per divertirci. Questo fa capire la forza del Napoli: non accettiamo la mediocrità, non ci preoccupa nulla, vogliamo goderci i momenti delle gare». 

LA FESTA. La notte di Diego è stata quella di Napoli, in uno stadio più pieno che vuoto, in quelle sensazioni da brividi che Spalletti tiene per sé, affinché restino nella memoria. «Per la prima volta abbiamo avuto la sensazione di giocare in casa. Fin qui non si sapeva dove eravamo. La passione della gente noi l’abbiamo sentita subito e stavolta anche nel Maradona. Abbiamo dato felicità ai sentimentali come i nostri tifosi». 

Fonte: A. Giordano (CdS)

 

 

 

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