Volare oh oh. Nella notte di Diego, le meraviglie di Mertens incantano e portano gli azzurri al primo posto in solitaria. La notte quasi perfetta. Incanta il Napoli che pur senza Osimhen (e anche Anguissa) e pur dovendo reinventare il modo di attaccare con quel piccolo diavolo di un belga là davanti, è straripante. La Lazio fatica perché Spalletti pian piano cuce addosso la partita che voleva: difesa intelligente, centrocampo di palleggiatori e di rapidi verticalizzatori e così i centrocampisti laziali vengono spenti nel cervello, disinnescati. Il Napoli mette in ginocchio il suo vecchio maestro che alla Lazio è ancora distante anni luce a (ri)creare quella Grande bellezza. E la gestione della ripresa è un altro fiore all’occhiello: mai una sbandata, un controllo totale del pallone e dei sentimenti.
OSPINA 6,5
Una sola, ma assolutamente, straordinaria parata nel primo tempo. Si allunga su Luis Alberto evitando che nella notte che si celebra Maradona, segni per la prima volta al Maradona un avversario che indossi la numero dieci. Nella ripresa sarebbe semplice per chiunque stare al suo posto: non arriva un tiro.
DI LORENZO 7
Tutto come si deve: va su Pedro con continuità, diverse diagonali anche sui palloni per Immobile quando serve. Diverse e positive sovrapposizioni sulla catena con Lozano: in dubbio fino alla fine per un problema fisico ma in campo nessuno se ne accorge dei suoi malanni. Spinge con costanza e senza disattenzioni.
RRAHMANI 6,5
Solo in una circostanza Immobile lo mette in difficoltà: il kossovaro è bravo, però, a spingere l’attaccante verso l’esterno per far diventare poco efficace la sua conclusione. Poi, ordinaria amministrazione anche nella ripresa, senza particolari picchi anche perché davvero la Lazio è latitante in avanti.
KOULIBALY 7
Primo tempo passato a coordinare, ed anche in modo brillante, i movimenti della difesa, staccandosi con personalità quando serve. Trova anche qualche lancio lungo, surrogandosi a Lobotka nella prima costruzione quando lo slovacco è coperto: ha sempre ogni cosa sotto controllo.
MARIO RUI 7
Personalità da vendere, prestazione impeccabile in certi frangenti, anche perché dal suo lato c’è Felipe Anderson di cui si perdono rapidamente le tracce. Sempre in anticipo, con lucidità e tempestività. Agisce quasi da interno di centrocampo quando il Napoli ha la palla tra i piedi.
LOBOTKA 7,5
Si fa trovare sempre smarcato in costruzione, riesce a dare ritmo alla manovra del Napoli: si muove in perpendicolare con il tempo giusto per prendere il pallone dai centrali e non farsi chiudere da Luis Alberto e Milinkovic. Ordinato in fase di non possesso, Cataldi nella ripresa si annulla per neutralizzarlo.
FABIAN 7,5
Si muove con tanta qualità, la pressione della Lazio gli mette un po’ di ansia e qualche errore lo fa. Milinkovic è uomo difficile da coprire o da bypassare: lo spagnolo, però, ci riesce. Controlla con meticolosità la mediana e alla fine arriva anche la perla del 4-0.
LOZANO 6,5
Strappa su Hysaj in più di una circostanza, ma non trova sempre il giusto timing dell’inserimento o la giusta cattiveria nella conclusione. Col passare dei minuti migliora il coordinamento con i compagni: trova l’assist per il gol di Mertens. Poi è l’unico che non capisce che deve far calare il ritmo.
ZIELINSKI 7,5
Sblocca la gara prendendo il tempo sulla seconda palla a Cataldi: vince il duello con il 32 trovando anche la sostanza nella copertura del play biancoceleste quando si tratta di impedire la prima uscita laziale. Sarri gli aggiunge Luis Alberto in seconda battuta ma quando è in serata così diventa imprendibile.
INSIGNE 6,5
Sarri cambia e schiera Patric per fargli montare la guardia: serve a poco. Entra in modo determinate nell’azione del secondo gol, riesce ad essere sempre lo scarico giusto per il compagno, con tanti lanci del Napoli a tagliare il campo. Poi è un continuo sacrificarsi, essere presente anche senza particolari lampi.
MERTENS 9
I colpi di genio nella notte di D10s. In linea di galleggiamento tra Acerbi e Luiz Felipe: difende il pallone in occasione del gol di Zielinski, sfodera un pazzesco pezzo di bravura per il raddoppio. Poi, la gemma assoluta: testa bassa, tanto non ha bisogno di prendere la mira, sa già dove calcerà. Destro dal limite, bum.
PETAGNA 6
Non fa i movimenti di Mertens quindi qualche volta si impalla con Zielinski, ma delizia il pubblico con una serpentina a metà campo che è la prova di quanto bene si trovi il gigante che De Laurentiis non ha voluto dar via. I centrali della Lazio sanno che è un potenziale pericolo e non lo lasciano mai da solo. Per la gioia degli altri.
ELMAS 6
Ci sono Basic e Zaccagni da accompagnare nei loro movimenti quando spingono cosa che Lozano non ha proprio nelle corde. Serve da quel lato un uomo di sacrificio e il macedone spesso si sdoppia. Spinge allargandosi spesso a destra in maniera eccessiva per poter essere servito come vorrebbe.
DEMME SV
Il 4-2-3-1 non si scompone con il suo ingresso in campo con Spalletti che lo posiziona al posto di Zielinski. Chiaro che in quel momento fare il trequartista è un po’ come giocare con i bambini nel giardino sotto casa, perché i laziali non vedono l’ora di tornarsene a casa e dimenticare questa notte napoletana.
GHOULAM SV
Esterno altro a sinistra per quella che è un’altra passeggiata sulla via del ritorno alla normalità. Chiaro che giocare così poco e solo quando il risultato è chiuso nell’armadio, non è il massimo: ma ci vuole tempo e pazienza. Perché l’assenza è stata molto lunga. E non è semplice.
MALCUIT SV
È stato in bilico fino alla fine perché Di Lorenzo ha accusato un piccolo problema fisico. Si piazza molto largo, facendo più che altro uno dei due quinti con Di Lorenzo che si piazza terzino. Altissimo a centrocampo, ha il compito di trovare delle incursioni ma davanti a sé al vecchio amico Hysaj con cui non arriva mai al duello.
Fonte: Il Mattino
Foto SSC Napoli