Neanche il tempo per gustarsi la vittoria contro la Lazio e le emozioni per ricordare Maradona, che il Napoli è già proiettato alla gara contro il Sassuolo. La sfida di Reggio Emilia, si preannuncia davvero interessante dal punti di vista tecnico-tattico e per il momento delle due squadre. Di questo e non solo ilnapolionline.com ne ha parlato in un’intervista al commentatore tecnico di Dazn Dario Marcolin.
Prima di Napoli-Lazio, c’è stata una cerimonia in onore di Maradona, con video e canti. Cos’hai provato in quei momenti così emozionanti? “Mi hanno colpito personalmente le parole di Careca, quando ha detto che Maradona non è mai andato via ed è sempre con noi. Sicuramente anche l’atmosfera, con i video delle sue giocate, le canzoni e un pubblico che ha partecipato con trasporto e passione. Un altro aspetto è il minuto del gol di Mertens, minuto 10, le iniziali D.M., sembrava quasi un segno del destino. Davvero una serata indescrivibile e che ha regalato tante emozioni, perciò davvero indimenticabile”.
Questa tua passione per la tattica, nasce anche quando eri calciatore? “Io giocavo come centrocampista, quindi per certi versi inizi ad avere dimestichezza a livello tattico. Senza dimenticare quando commenti le partite o fai domande agli allenatori, tutto diventa automatico. In passato ho ricoperto il ruolo di allenatore e quindi è un insieme che mi ha portato ad avere una passione per la tattica e che poi ne parlo in t.v.”.
Parlando della sfida Napoli-Lazio, secondo te è stata la miglior partita dell’era Spalletti, oppure pensi che ce ne sono state altre? “Una prestazione come quella contro la Lazio ha rasentato la perfezione. Non ho mai visto un Napoli che ha pressato con quella determinazione e ferocia tutta la gara, come contro la squadra di Sarri. Giocate di prima, azioni costanti e una concentrazione che è durata tutti i novanta minuti. Spalletti era davvero soddisfatto dei suoi ragazzi, come non lo era stato nelle sfide precedenti e tutto questo potrebbe dare la spinta per le prossime partite”.
Conosci molto bene Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, quando secondo te il mister dei nerazzurri ha trovato la consapevolezza sul piano del gioco e dei risultati? “Simone lo conosco molto bene, io di recente commentato due gare dell’Inter. Contro il Napoli e poi a Venezia, ha questo modo di attaccare con sei uomini, i due esterni Perisic e Darmian, ora infortunato, i due centrocampisti Barella e Cahalanoglu e gli attaccanti che vengono ruotati a seconda delle partite. E’ certamente un modo di affrontare le gare che il mister dei nerazzurri ha appreso negli anni e che si sta cominciando a vedere nelle ultime partite. Lui è davvero molto bravo, lo sta dimostrando e i frutti si cominciando a vedere”.
Prossimo avversario del Napoli è il Sassuolo di mister Dionisi. Secondo te l’ex tecnico dell’Empoli potrà ripetere il percorso fatto da De Zerbi? “Alessio Dionisi gioca con il 4-2-3-1, come il Napoli di Spalletti e la filosofia è la stessa sia in casa che in trasferta. Il Sassuolo è una società che non ti dà pressione, anzi anche se i risultati non sono positivi, ti lasciano lavorare senza alcun problema. Lo si è visto contro la Juventus e il Milan, perciò potrebbe fare lo stesso percorso fatto da De Zerbi, sempre procedendo per tappe, come ha fatto l’attuale mister dello Shakhtar”.
Secondo te il Sassuolo, giocando a specchio contro il Napoli, cambierà atteggiamento, oppure non si snaturerà? “Come ho detto prima, giocherà alla stessa maniera, proprio perché non c’è questa pressione dei risultati. Il Sassuolo cercherà di ripetere le gare precedenti, tenendo lo stesso atteggiamento. Dovrà essere bravo il Napoli a tenere un ritmo alto, perché tutto ciò farà la differenza. E’ chiaro che se gli azzurri dovessero anche a Reggio Emilia, ripetere la partita vista contro la Lazio, sarà dura per i ragazzi di Dionisi, portare a casa punti, ma lo sarebbe per chiunque”.
Anche l’Empoli, per certi versi si può paragonare al Sassuolo, per la strategia della società e per la bravura del suo allenatore? “L’Empoli attua sempre la politica dei giovani, non ne fa un problema di restare in A o scendere in serie B. Senza dimenticare il suo allenatore Aurelio Andreazzoli che ha svolto un ottimo allenatore anche in passato. La classifica dei toscani rispecchia tutto ciò e poi gioca anche un bel calcio. Insomma la giusta miscela per essere ben messi in classifica”.
Per la fascia sinistra il Napoli segue il classe 2000 Parisi. Credi che la piazza partenopea possa essere adatta per il giovane terzino mancino? “Parisi è sicuramente un giocatore di grande prospettiva, ma forse io farei un altro passaggio prima di vestire la maglia del Napoli. Faccio un esempio, Augello in questi anni è rimasto alla Sampdoria, come hai detto tu, sono d’accordo, ora potrebbe fare quello scatto in più. Il terzino dell’Empoli dovrebbe fare questa trafila e poi giocare in una piazza importante come quella partenopea”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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