Ciro il grande, nella serata del più grande, due gol e via: 139 tra campionato e coppe, in campionato sono 105. L’uomo dei record continua a migliorare se stesso e a dipingere calcio fantastico con la Lazio, uno dei suoi bersagli prediletti: di grandi giocate ne aveva già firmate sia all’Olimpico, e proprio all’epoca di Sarri, sia al Maradona. E anzi, in casa non segnava proprio dalla sfida del 22 aprile con i biancocelesti. Duecentoventi giorni tondi: « Non so quale dei due gol sia il più difficile », dice. « Però sono contento: quando sei infortunato e devi lavorare duro per tornare non è facile » . Già, la spalla. Fortuna sua che sia il passato, soprattutto con Osi costretto a guardare: «La squadra stava giocando bene e Victor si è dovuto fermare: ripeto, è importante farsi trovare pronti. E anzi avevano ragione a criticarmi, tocca a me continuare: voglio fare sempre bene, è un piacere giocare come in questa partita». Campione (anche) d’umiltà e di entusiasmo.
F. Mandarini (CdS)