Napoli-Lazio vista dal cuore del centrocampo. Marco Parolo – che ha indossato la maglia biancoceleste fino allo scorso anno e ora commenta le gare di serie A per Dazn – ha le idee chiare su che partita sarà. Nessun dubbio suoi protagonisti, ma anche sulle assenze più pesanti.
Ecco, partiamo da queste: chi mancherà di più?
«Senza dubbio Anguissa».
Anche più di Osimhen?
«Assolutamente. Perché quando alza il ritmo è un giocatore che sa fare la differenza in mezzo al campo. Per altro in quella zona la Lazio ha Milinkovic-Savic che è fisicamente fortissimo e sarebbe stato un bellissimo duello tra loro due. Con Sergej ho giocato, ma ammetto che nel centrocampo a due mi sarebbe piaciuto avere accanto uno come Anguissa».
Al suo posto chi vede bene?
«Senza dubbio Demme. È un giocatore che mi piace molto. Fisicamente ha altre caratteristiche rispetto ad Anguissa ma è molto mobile e sa ricoprire quel ruolo molto bene».
In Europa League Spalletti ha fatto giocare Zielinski in quella posizione...
«Zielinski deve fare il trequartista. Il suo problema è che non sa quanto sia forte e gli manca la cattiveria per dimostrarlo sempre. Dovrebbe andare in doppia cifra tutte le stagioni. Perché sono i numeri a fare la differenza».
E nella Lazio chi pensa possa essere l’uomo decisivo domani sera?
«Immobile. È lui che sposta gli equilibri. Dopo l’Europeo ha raggiunto una completezza di gioco. E in più riesce ad avere una continuità che manca agli altri. È diventato il giocatore da prendere di riferimento per i compagni. E con Sarri è diventato un attaccante ancora più completo».
In che senso?
«La Lazio ha già metabolizzato le idee difensive di Sarri, mentre nella fase offensiva rivedo principi simili a quelli dell’era napoletana, ma le due squadre non si potranno mai rassomigliare proprio per le caratteristiche diverse dei due centravanti».
Ovvero?
« Immobile attacca di più la profondità mentre Mertens giocava sul corto. Ma non solo».
Ci dica?
«Callejon attaccava lo spazio mentre Felipe Anderson punta e salta l’uomo. In assoluto Sarri sta plasmando la squadra con la propria idea».
E Spalletti?
«Ha dato sopratutto entusiasmo e una voglia di giocare a calcio in maniera più propositiva. Ha preso dei giocatori che hanno alzato il livello della squadra».
Ieri è stato il giorno dei sorteggi dei playoff verso il Mondiale 2022, lei era in campo nel 2017 contro la Svezia: che errore non bisogna commettere questa volta?
«Sarà uno spareggio totalmente diverso. Perché sono due partite secche. Mancini ha la capacità di trasmettere la massima serenità che è quello che ci è mancato. L’ambiente non spingeva nella stessa direzione. Attorno alla Nazionale c’era la voglia di far fallire l’obiettivo e noi dentro lo spogliatoio e in campo ci siamo cascati. Abbiamo sempre pensato al non qualificarci».
B. Majorano (Il Mattino)