Maradona, Ceci attacca sui 26 milioni: «Li feci guadagnare a Diego, dove sono?»

Stefano Ceci, 48 anni, imprenditore napoletano che ha trascorso un lungo periodo della sua vita accanto a Diego Maradona, prima come fan e poi come assistente personale, sperava di vivere diversamente la vigilia dell’evento di domenica 28, la presentazione della statua del Pibe che ha fatto realizzare dalla Fonderia Nolana ai tifosi presenti allo Stadio Maradona.

Era una promessa fatta all’amico quattro anni e mezzo fa, quando vennero a Napoli per la cerimonia della cittadinanza onoraria. «Ci affacciammo dal balcone dell’albergo e lui vide tanta gente: “Guarda, Tano (italiano, ndr), ce ne sono tanti come quando giocavo”. E per quell’amore ho voluto mantenere la promessa della statua». Alla cerimonia sono stati invitati i figli di Diego ma non parteciperanno perché intendono avviare una causa nei confronti di Ceci, che ha un contratto per l’uso dei diritti commerciali del Pibe, rinnovato il 20 agosto 2020. E Diego Jr, il figlio napoletano, ha detto: «Non veniamo perché c’è Ceci».

Ceci, che vive a Dubai, ha usato parole dure nei confronti dei familiari in un’intervista rilasciata al sito Sputniknews. Ha ricordato l’inizio del rapporto con Diego: «Gli sono stato vicino quando non aveva niente, ricordo che riuscimmo ad andare a Panama grazie alla mia carta di credito. Del resto Guillermo Coppola (il suo ex agente, ndr) me lo aveva detto: nel 2000, quando Diego fu ricoverato, nessuno della famiglia si faceva vedere».

Ceci ha confermato di essersi drogato per fare la stessa vita di Maradona e di avere avuto relazioni con minorenni quando erano a Cuba. «Ho visto anche Mavys (la donna che accusa Maradona di averla indotta a consumare cocaina quando aveva 16 anni, ndr) ma in quel contesto nessuno chiedeva la carta di identità».

E poi l’affondo, le accuse a Matias Morla – l’avvocato che ha svolto il ruolo di procuratore di Maradona – e ai familiari di Diego. «Nel 2012, quando eravamo a Dubai, ho iniziato ad occuparmi degli affari di Diego. C’era una situazione particolare, era appena iniziata la causa con Claudia che Maradona aveva accusato di continui furti. Mi disse: “Vai, Tano, pensaci tu”.

Morla? Gli ho fatto guadagnare milioni e deve restituirmi soldi: si è comportato male con me, con lui non parlo. Gli eredi? Ho versato su un conto bancario prima a Diego e poi ai figli la quota prevista per i contratti che ho firmato. Ho fatto guadagnare a Diego 26 milioni di euro: dove sono finiti? Io ho fatto guadagnare milioni a quella famiglia e ora mi lanciano accuse, mi chiamano truffatore…».

F. De Luca (Il Mattino)

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