L’ho scritto l’anno scorso, lo ripeto a maggior ragione quest’anno che vivo e gioco a Napoli: non ci sono nazioni o bandiere diverse davanti al Calcio, davanti a Diego Armando Maradona. A un anno dalla sua scomparsa posso solo provare tanto rispetto e dire che qui tutto parla di lui. Lo si sente nell’aria, nei vicoli, nelle strade, in riva al mare. Ogni angolo della città racconta di lui e di quella squadra che rovesciò il mondo del pallone capovolgendone i rapporti di forza. Fu una rivoluzione.
Per questo è un orgoglio giocare nel suo stadio e con la sua immagine sulla maglia. E lo dico da brasiliano.