Solo dopo l’intervento si potranno azzardare tempistiche di rientro più precise, ma gli specialisti sono concordi: «Il nigeriano dovrebbe stare fuori dal campo 30-45 giorni». Perché c’è anche un aspetto psicologico da considerare in un atleta che ha già subito altri infortuni gravi. «La frattura dell’orbita è una brutta frattura, è dolorosissima per il calciatore stesso, ed è molto più complessa della frattura dello zigomo – continua Gargiulo -. Ma l’intervento a cui sarà sottoposto è un intervento di routine, garantisce una ripresa abbastanza veloce dal punto di vista fisiologico generale e locale. Un atleta, in questi casi, può riprendere l’attività sportiva anche dopo 48-72 ore, una settimana con l’utilizzo di maschere per affrontare allenamenti più impegnativi e consistenti». Infatti, non servono bendaggi o riabilitazione. In media il gonfiore si risolve spontaneamente in quattro o cinque giorni. Per la guarigione ossea servono quattro settimane. La ripresa della normale vita lavorativa dipende strettamente dall’attività svolta: un calciatore per tornare in campo è bene che attenda un mese. Conclude Battiston: precauzione per evitare ulteriori traumi al volto.
Fonte: CdS