A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Castellacci, ex medico sociale della Nazionale. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com.
“Quarta ondata Covid? Fortunatamente in Italia la si avverte meno, poiché abbiamo un ottimo numero di vaccinati. Nel calcio c’è un’aggravante: non sono state poste delle regole. Diversi mesi fa dissi in un’intervista che anche i calciatori dovrebbero possedere il green pass per svolgere le loro attività. I giocatori di calcio sono dei lavoratori a tutti gli effetti, per cui ritengo che debbano imporre anche a loro l’obbligo della certificazione verde. Aguero? Non conosco il caso dal punto di vista clinico, ma che il Covid crei dei problemi a livello cardiologico è assodato. Può dare miocarditi, pericarditi perché si tratta di un’infezione che reca delle problematiche multiorgano. Intervento Osimhen? Normalmente si tratta di un’operazione che porta degli ottimi risultati. Le fratture si rimarginano, ma all’inizio di solito si creano degli ematomi esterni che possono essere fastidiosi per la vista. Non conosco il caso specifico, ma a livello di tempi di recupero credo che si possano anche accorciare. Si può rientrare con mascherine al carbonio abbastanza anticipatamente rispetto alla guarigione totale della frattura, per la quale ci vorrebbero 30-40 giorni. Penso si possa allenare con tranquillità, ma per valutare serve un’analisi diretta del caso. Rischio ricadute? No, non c’è questo rischio a meno di un altro trauma, un altro colpo subìto.Calendari incidono sulle prestazioni? Incidono molto: i calciatori giocano ogni tre giorni, non hanno svolto una buona preparazione in estate perché hanno finito tardi. Non ci sono più amichevoli, ogni partita va giocata e i protagonisti sono sempre più oberati. Nei muscoli si creano micro-lesioni normali che solitamente vengono recuperate dopo tre giorni; ora non c’è tempo per rimarginare queste lesioni, per cui è chiaro che si vengono a creare queste situazioni. Insigne? Se Lorenzo soffre di questo problema cronico della tendinopatia, il sovraccarico su questo tendine porta l’attaccante a doversi fermare. Bisogna parlare con la Federcalcio, con la UEFA e ci si deve rendere conto che non si può più andare avanti così dal punto di vista medico. Altrimenti si dovrebbero allungare le rose, ma gli allenatori potrebbero non essere d’accordo”.