L’umore del capitano? Lorenzo ha una voglia matta di sorridere

Una cosa è certa: vuole ritrovare quel buon umore che in questa sosta con la Nazionale è evidentemente andato scemando. Sì, perché quella vista contro Svizzera e Irlanda del Nord non è stata l’Italia di «Ma quale dieta», non è stata l’Italia trascinante di Euro2020, non è stata l’Italia del «Tiraggir», non è stata l’Italia di Lorenzo Insigne. A Roma ha suggerito a Di Lorenzo il pallone del pari contro la Svizzera, mentre a Belfast non è riuscito con le sue giocate ad accendere la scintilla per travolgere gli irlandesi e mettere in cassaforte il pass per il Mondiale. Da qui a marzo – quando l’Italia tornerà in campo per i playoff decisivi – la testa sarà tutta rivolta al Napoli, certo, ma un pensierino, seppur minimo, non potrà non essere a quell’altra sfumatura azzurra, quella della Nazionale. È pur sempre il numero 10, l’uomo al quale Mancini ha affidato le chiavi dell’attacco dell’Italia, il jolly offensivo che da un momento all’altro può sbloccare le partite. In tutto questo c’è sempre aperto il discorso contratto. B. Majorano (Il Mattino)

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