Anche questa volta, sia chiaro, Spalletti vuole farla franca. Per le regole del giallo classico il colpevole è sempre il maggiordomo. Ma Lucio, che con il Napoli accarezza l’impresa, from San Siro with love, il salto di quantità (uno scudetto, finalmente, nel palmarès), non intende passare per quello che apre la porta (agli avversari), una figura sullo sfondo. A Roma, ad esempio, ha allenato due volte e quando c’è tornato con il Napoli lo hanno coperto di contumelie come se la gestione di Francesco Totti sul sunset boulevard fosse semplice. Lui è convinto di essere innocente, nell’affaire Totti, così ha promesso che, la terza volta, lungotevere, una serie tv la sceneggerà lui. Hai visto mai.
Spalletti ha quella faccia un po’ così, come il suo carattere, spigolosa, però è sensibile e non ha gradito l’astio romano. Quindi ha inviato un messaggio ai tifosi dell’Inter che lo aspettano domenica. «Spero non mi fischino. Non ce ne sarebbe motivo. Dopotutto qualcosa di buono l’ho fatto pure io lassù. Sì, lo scudetto l’ha vinto Conte. Complimenti. Ma qualche mattoncino di quel gruppo l’ho messo io, non se ne saranno dimenticati?».
Fonte: R. Perrone (CdS)