Massimo Moratti intervistato da Pino Taormina per “Il Mattino”, (a breve l’intervista integrale)
Presidente Moratti, si aspettava che l’Italia dovesse andare domani a Belfast senza la qualificazione per il Mondiale in tasca?
«Lo temevo. Dopo gli Europei ho visto che c’era troppo entusiasmo per tutto. Forse abbiamo pensato che andare in Qatar sarebbe stata una passeggiata, ma anche le partite degli Europei avrebbero dovuto farci capire come è difficile vincere. Poi, che dire: con la Svizzera siamo stati anche sfortunati, con quel rigore sbagliato al 90’».
Lei farebbe tirare il prossimo rigore a Jorginho?
«Certo, mandare al dischetto per un’altra volta uno che ne ha già sbagliati tre di fila sarebbe complicato. Ma queste sono decisioni dello spogliatoio, dove scattano meccanismi delicati, dove spesso prevalgono questioni morali e di fiducia».
Mancini è l’uomo giusto per affrontare questo momento?
«Lui è uno che non delude mai. Lui capisce le situazioni, comprende i momenti, sa cosa è la giusta cosa da fare. È cresciuto molto anche negli ultimi tempi rispetto a quando era all’Inter».
Però lei lo ha mandato via.
«In realtà non sarebbe mai andato via se in una serata di sconforto non avesse detto che era arrivato alla fine della sua avventura all’Inter. Da quel momento persi un po’ di fiducia, pensai che lo avrebbe ridetto e chiamai Mourinho».
Fonte: Il Mattino