Mancini non è Spalletti che dopo il terzo errore stagionale dal dischetto dal fantasista di Frattamaggiore sentenziò ironico ma non troppo: «Il prossimo rigore lo tira Insigne, quello dopo lo batte Lorenzo, il terzo lo tira il capitano e quello dopo ancora il nostro numero 24». Apre anche lui a un cambio dopo il fatal errore che tiene tutti sulla corda. Intanto ecco che l’italo-brasiliano ha parlato a France Football, a pochi giorni dalla scelta del Pallone d’Oro dove il regista pure è in corsa (sia pure con possibilità assai ridotte). «L’esperienza favolosa resta Napoli. Quello è un altro Paese, non è come il resto dell’Italia. Non so se esista la stessa passione per il calcio altrove. Ho adorato quella città e quella squadra. Dopo sei mesi lì avevo iniziato a impormi, ma commisi un errore grande, il più grande della mia carriera. Mi fermai per trenta giorni per andare in vacanza e al ritorno persi il posto. Benitez aveva ragione a scartarmi. Con l’arrivo di Sarri andò persino peggio: lui portò con sé Valdifiori, ero pronto ad andare via, ma poi mi ha dato una chance e nel suo sistema di gioco mi sono inserito alla perfezione. Abbiamo fatto un lavoro formidabile insieme per tre stagioni. È stato fantastico. Ma lo scudetto perso nel 2018 me lo porto ancora dentro». Forse, non come i due rigori falliti con la Svizzera. Magari solo una parentesi se l’Italia conquista il pass per il Qatar. Magari senza l’ansia del playoff.
Fonte: Il Mattino