A “1 Football Club”, intervenuto Riccardo Cucchi, giornalista e conduttore Rai:
“Galeazzi era un collega ed un amico, con cui ho condiviso emozioni sportive non solo legate al calcio. Era capace di coinvolgere il pubblico in maniera unica. Mi ha introdotto nel mondo del canottaggio nella mia prima olimpiade, quella del 1984. Poi, se c’è stata una tale reazione del popolo italiano alla sua dipartita, e perché è stato un uomo umile tanto quanto grande. Italia? Contro la Svizzera avremmo voluto tutti fare meglio. Il peso di essere ad un passo dalla qualificazione ci ha schiacciati. Colpa anche dei fantasmi del precedente mondiale al quale non abbiamo partecipato. La vittoria dell’Europeo ha sancito la crescita importante di questo gruppo. Ma l’obiettivo è quello di partecipare a Qatar 2022. Noi non siamo quelli di giugno. Ma nemmeno gli elvetici. Sono sicuramente più organizzati, oggi. La nostra superiore cifra tecnica non è venuta fuori. Jorginho? Mi auguro non venga usato come capro espiatorio. E’ un grandissimo calciatore, un grande campione, con una percentuale di realizzazione dagli undici metri altissima. Se quella palla fosse entrata dentro, staremmo qui a parlare di un eroe. Il percorso di Frello può essere paragonato a quello di Immobile. Ciro è stato preso di mira perché in Nazionale non fa gli stessi gol che fa in campionato. Sono certo che il centrocampista sarà in campo anche contro l’Irlanda del Nord. Scudetto? In questo momento, e sottolineo in questo momento, Milan e Napoli sono favorite. Ma bisogna riparlarne a maggio. Queste due squadre, oggi, hanno qualcosa in più alle altre. Con gli azzurri che hanno dimostrato di saper giocare meglio di tutti a calcio. Certo è che se le prime in classifica continuano a tenere questi ritmi, nessuno potrà raggiungerle. L’Inter ha un margine di crescita enorme. Mentre la Juve non so se sia in grado di lottare per il titolo. Allegri ha troppi problemi da risolvere. Ma sono quasi sicuro arriveranno tra le prime quattro”.