Faouzi uno dei migliori al mondo fino a quel 1° novembre 2017

Il 1° novembre 2017, giorno del primo crac, e oggi un giocatore di trent’anni che spera con tutto se stesso di poter ricominciare a fare con semplicità, naturalezza e un pizzico di fortuna ciò che sapeva fare meglio: giocare.

Allenarsi con i compagni, sentire l’adrenalina delle partite e respirare l’odore dell’erba dei campo di calcio. Basta quell’aria intrisa di medicinali e sanificanti delle cliniche e delle infermerie. Basta infortuni, si spera: dal 2017, dicevamo, Ghoulam ha rimediato la rottura dei crociati di entrambe le ginocchia, oltre alla frattura della rotula destra, a vari ed eventuali acciacchi muscolari strettamente connessi alle problematiche più serie e al Covid. L’ultimo legamento – del ginocchio sinistro – saltò il 7 marzo con il Bologna, proprio la squadra con cui il 28 ottobre ha ritrovato la vita da sportivo vero: «Ora sto benissimo. Mi manca la competizione, quello si, ma tornare a giocare è stata una grande emozione per me e per la mia famiglia. Un riconoscimento per il mio sudore, per quello che ho fatto con la squadra e per il mio rapporto con la città: mi sento napoletano, i tifosi conoscono l’amore che provo per questa squadra, e come Mertens, Insigne e Koulibaly devo dare sempre una mano».  F. Mandarini (CdS)

 

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