L’ex San Paolo, anarchico, intasato e circondato da abusivi. Mancano pochi minuti alle 15 e quasi tre ore al fischio d’inizio di Napoli-Verona. Via Terracina, via Cinthia e viale Marconi sono già strapiene di auto parcheggiate negli stalli o sui marciapiedi. In viale Kennedy gli abusivi chiedono già a quell’ora una tariffa di 5 euro per le strisce blu. Più o meno 20 euro fino a fine gara. Un posto auto costa quanto un biglietto in curva. Per trovare posto a costi accettabili, per esempio sulle strisce blu, bisogna avviarsi con più di tre ore d’anticipo e incrociare le dita.
Ai tornelli la coda per i controlli dei certificati verdi è intasata, specialmente per gli anelli superiori, intorno ai 20 minuti. E può capitare di aver acquistato (in una rivendita autorizzata in zona stadio) un biglietto che non risulta «valido per la partita» al momento dell’obliterazione. In quel caso, gli steward si guardano negli occhi per qualche minuto, quindi decidono far entrare il tifoso spingendolo con un sorriso anarchico assieme a un altro spettatore che sta entrando nell’ex San Paolo. È successo per Napoli-Cagliari. I bagni appena rinnovati sono messi a lucido più di quelli vecchi, comunque aperti e usati. Tra i sediolini ci sono svariati laghetti, anche se non piove. Insomma, il Maradona è un concentrato di disordine. Non come il Napoli di Spalletti.
Tratto da Il Mattino, G. De Biase