Napoli, una maglia per Maradona ma che polemica con la famiglia

Un omaggio a Maradona. Peraltro anche a fin di bene, visto che buona parte dell’incasso delle vendite delle maglie (sono tre serie di tre colori differenti e saranno prodotte in edizione limitata: appena 1926) sarà devoluto in beneficenza. Ma è chiaro che la maglia che il Napoli – da oggi e per le prossime due gare (quindi anche con l’Inter e poi con la Lazio) – indosserà sarà solo un pretesto, l’ultimo terreno della guerra tra i figli del Pibe e Stefano Ceci e Matias Morla. Chissà, forse una battaglia campale. In ballo la gestione dell’immagine e del nome che ognuno invoca per sé. Un volto, quello di Maradona, che è stampato sulle magliette del Napoli, per ricordare il grande campione argentino. Apriti cielo: bastano pochi istanti dalla pubblicazione dell’iniziativa sul sito del club per scatenare le reazioni sia dall’Argentina che da Diego junior. E le repliche dei legali di Ceci. Il Napoli è spettatore: ha un accordo valido con il rappresentante legale. Ed è chiaro che la questione è tra Ceci e i 5 figli-eredi. Un anno fa la morte di Diego. Che in queste settimane verrà commemorato in modo diverso in tutto il mondo. Il Napoli ha pensato a una maglia specialissima, ispirata ai quadri di un artista napoletano, Giuseppe Klain, e che ritrae Maradona pochi istanti prima la finale del Mondiale 1986 a Città del Messico. La Lega ha dato l’ok proprio perché ha compreso che non si tratta di una operazione di marketing (il regolamento è molto rigido sul cambio di casacca) ma solo la voglia di un riconoscimento al più grande di tutti.

Il primo a lamentarsi è stato Diego Maradona junior: «Perché non è stato chiesto il mio parere e quello delle mie sorelle e fratelli? Io non avrei avuto problemi a dare il mio permesso, la mia autorizzazione all’uso del volto di mio padre e lo avrei fatto anche a titolo gratuito perché il Napoli è la squadra della mia vita e del mio cuore, oggi sarò allo stadio come ogni volta che gioca il Napoli. Ma mi spiace che non si sia pensato che noi figli, gli eredi, dovevamo dare il nostro assenso». Non è il Napoli nel mirino, è evidente, ma Stefano Ceci, l’amico storico di Maradona che ha voluto donare anche la statua di Diego (prevista l’esposizione allo stadio il 28 novembre). Il punto è che la tensione tra Ceci (e Morla) da una parte e Dalma, Giannina, Jana, Diego Jr e Diego Fernando dall’altra è ormai alle stelle

. A difendere la legittimità dell’accordo è Claudio Minghetti, avvocato di Ceci ed esperto diritti di immagine: «Morla e Ceci condividono il contratto dei diritti di immagine di Maradona per 15 anni, rinnovabile per altri 10. L’accordo prevede che versino il 50 per cento dei contratti a Diego e ora agli eredi. Quel contratto è stato sottoscritto davanti a un notaio che ha recentemente confermato le piene capacità di Maradona. Ceci puntualmente versa sul conto indicato dal tribunale di La Plata il 50 per cento ai figli, che sono 5 e potrebbero diventare 8 perché vi sono tre richieste di filiazione. È stato fatto un accordo tra il signor Ceci e il Napoli per l’immagine di Maradona, peraltro disegnata da un artista, sulle maglie: De Laurentiis è stato di un’estrema correttezza. Non è stata notificata alcuna disdetta a Ceci il 3 maggio, come si dice in Argentina, ma a Sattvica che nulla ha versato agli eredi».P. Taormin a (Il Mattino)

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