Claudio Gavillucci, arbitro, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Punto Nuovo, a Punto Nuovo Sport Show. “Qualcuno nell’Aia potrà pensare che porto sfortuna, ma l’esperienza mi diceva che dopo il precedente di Inter-Juventus senza una presa di posizione sarebbe stato difficile tornare indietro Inter-Juve è la partita, e tutto ciò che accade in quella partita non può che essere preso ad esempio. Se quanto accaduto ad Alex Sandro viene considerato un chiaro ed evidente errore l’episodio di Pellegrini in Roma-Milan non può essere considerato diversamente, ed ormai tutto questo ce lo porteremo avanti fino alla fine del campionato. Sull’uniformità: è la cosa più importante e difficile da ricercare per un arbitro, e lo è ancora di più in un campionato. Forse, non ci arriveremo mai perché siamo umani e vediamo gli episodi in campo in maniera soggettiva. Ma, una maggiore uniformità si può avere sicuramente su quando invece è opportuno l’intervento della tecnologia. Ci sono dei parametri che già oggi sono chiari all’interno del protocollo, questi parametri possono restringere la soggettività di chi deve attivare la tecnologia, per poi lasciare la soggettività della decisione all’Arbitro . Maresca ha deciso soggettivamente che quello tra Ibrahimovic ed Ibanez fosse calcio di rigore. C’è stato un errore soggettivo, ma oggettivamente quello è un intervento da parte della tecnologia che non doveva avvenire, come non doveva avvenire a Milano. L’intensità del contatto non può essere valutata al monitor. Rivedendo le immagini alla ultra slow motion si ha una realtà distorta. Ho visto che Maresca chiedeva il fermo immagine sul contatto, una cosa tecnicamente errata. Così facendo si fa moviola, si amplifica tutto e non si può andare più a valutare nella maniera corretta cosa realmente è accaduto. Quelle tipologie di immagini servono solo per capire se c’è stato o meno il contatto non l’intensità dello stesso. Inter-Juve come avevo anticipato la settimana scorsa ha creato un precedente pericoloso, sotto questo punto di vista. Non riesco a capire, poi, perché Maresca non ha cancellato quel rigore, o meglio posso immaginarlo. Rigorini? Come il danno procurato lo cancellerei dal vocabolario del calcio. Riprenderei le parole di Boskov, rigore è quando arbitro fischia. Sono parole passate alla storia perché spiegano la centralità dell’arbitro. Possiamo non essere d’accordo sul rigore assegnato al Milan ma se un contatto che c’è stato realmente è stato valutato dall’arbitro in campo da rigore allora il Var non può intervenire. Il calcio è un gioco di contatto e la Var è stata introdotta per evitare i chiari ed evidenti errori non per prendere le decisioni migliori, quindi credo per riassumere il tutto potremmo utilizzare il detto “Less is more” meno si interviene e meglio e’ . In aprile, quando c’è stato il cambio Nicchi/Trentalange, ho paventato un rientro in Federazione . Avrei voluto creare una struttura, un dipartimento a servizio di tutte le componenti calcistiche, e dei media che hanno necessità non solo d’informazione ma anche di formazione sul mondo arbitrale . Purtroppo, questa mia proposta non è stata accolta. Il Var è usato dall’arbitro ma al servizio di tutti, il miglioramento di questo strumento dovrebbe coinvolgere tutte le componenti del calcio. Mandare il designatore o chi per lui in TV a spiegare un errore una tantum non può risolvere un problema. Ci deve essere un lavoro strutturato che giorno dopo giorno costruisca uno strumento migliore, che può fare solo del bene al sistema calcio. Se rimaniamo inermi facciamo perdere credibilità all’intero sistema . Non ci sono arbitri contro giocatori, o contro società, facciamo parte tutti nello stesso circuito dovremmo remare tutti dalla stessa parte al fine di realizzare il miglior prodotto calcistico possibile. Era questo che io avevo proposto in FIGC, e che per il momento non è stato ascoltato. Avere una sola figura che parla alle società, che al loro interno però non hanno persone competenti capaci di recepire, rielaborare e trasferire le nozioni ai calciatori non serve a nulla. Condivido quindi quello che ha detto Spalletti. Non si può essere soddisfatti che Maresca sia stato punito e non arbitra fino a dicembre, perché questo non risolverà il problema ne tantomeno la ritengo la giusta strada per recuperare un arbitro che al di là della giornata storta ha ottime qualità. La sospensione di un arbitro non eviterà al direttore sportivo, all’allenatore, al tifoso di continuare a non capire il motivo di certi errori. Questa non sarebbe una rivoluzione ma solo una migliore programmazione. L’Aia da sola non può fare questo step, Figc e Lega devono contribuire economicamente e logisticamente per realizzare questo progetto utile a tutto il sistema. Se non si comprende velocemente, continueremo a curare “il nostro calcio malato con gli antidolorifici anziché che con gli antivirali”.