.Ancora lui, ancora Zielinski: settimo gol fuori casa nel 2021, un anno on the road niente male in una partita strappata con le unghie e con i denti sia dal Napoli sia da Piotr. L’uomo della vittoria, l’uomo del primo tiro tinto d’azzurro nello specchio della Salernitana e poi un giocatore in crescita. Sia chiaro: non è ancora ai livelli della stagione precedente e si farebbe un torto alle sue qualità se si raccontasse il contrario, però se Spalletti continua a insistere su di lui un motivo ci sarà. Anzi c’è: uno con i suoi piedi, con le sue intuizioni e la sua qualità è una chiave capace di aprire ogni porta e dunque è incalzante la necessità di riaverlo al top. Magari anche in fretta, sì: in un campionato senza sosta e pieno di ostacoli e imprevisti – vedi Osimhen, vedi Insigne – la squadra ha bisogno di tutti.
«Sono felice per il gol ma soprattutto per la vittoria: speriamo nello scudetto, è il sogno di tutti». Evviva la sincerità.
MISSIONE SCUDETTO
E allora, allo scoperto: il Napoli non si nasconde e non fa pre-tatticca, melina o catenaccio. Il Napoli, per bocca di Zielinski, punta dritto all’obiettivo più atteso da oltre trent’anni: «Se crediamo nello scudetto? Beh, siamo consapevoli di essere forti, lo dicono i risultati: dobbiamo continuare su questa strada e vincere più partite possibile. E alla fine…». Già, a maggio per la precisione: «Alla fine speriamo che arrivi lo scudetto che tutti sognano». La strada è lunga, molto lunga, ma gli azzurri continuano a viaggiare a ritmi invidiabili e a macinare punti anche quando le giornate non sono delle migliori. Tipo ieri, si: senza Osi e il capitano, certo, ma con uno Zielinski in più capace di rialzare la testa e di firmare il decimo successo in campionato dopo un errore iniziale. «Sapevamo che non sarebbe stata facile, e tra l’altro a inizio partita ho sbagliato un gol quasi fatto». Poi, però, si è rifatto con gli interessi nell’altra porta, quella ai piedi di un settore ospiti chiuso e dunque deserto. «Sono felice che la rete sia arrivata in questo momento».
IL GRUPPO
Non accadeva dal 23 settembre a Genova con la Samp. Ancora lontano dal Maradona: quello dell’Arechi, per la precisione, è il settimo gol realizzato in trasferta nel 2021. «Non è una questione di astinenza, non segnare non era un peso, però è chiaro che sono contento di aver firmato il gol della vittoria nel derby. Ripeto, però: più che altro sono felice che la squadra abbia vinto un’altra partita». Dopo una giornata piuttosto complessa, per altro. «Non abbiamo sfruttato per bene anche la superiorità numerica, ma la cosa che conta è la vittoria finale». Non fa una piega. «Ed è per questo che siamo soddisfatti». Facciamo anche molto, ma molto contenti: l’abbraccio collettivo e la festa in campo dopo il fischio di Fabbri sono gli scatti salienti della gioia azzurra. «Siamo un grande gruppo, davvero unito, è questo aspetto fa sicuramente la differenza. Visto che atmosfera si vive qui durante le partite?».
CHE LOTTA
Già: Arechi bollente fino all’ultimo istante. «I tifosi della Salernitana hanno tifato e spinto la squadra come mai. Una squadra che magari non sarà forte come la nostra, ma che comunque ha dimostrato di avere cuore e grinta». Anche il Napoli ha messo cuore, polmoni e muscoli. E senza Osimhen e Insigne, tra l’altro, ha dovuto fare di necessità, virtù. «Loro erano messi bene in difesa e chiudevano gli spazi, senza dubbio, ma anche noi, una volta ai venti metri, non abbiamo dimostrato la giusta decisione nei tiri in porta o magari nell’ultimo passaggio. Non è stata facile, assolutamente, ma contano i tre punti che portiamo a casa. E ora, bisogna continuare così». Così come? «Vincendo».
Fonte: F. Mandarini (Cds)