Conferenza stampa Stefano Colantuono: “Contro il Napoli faremo una gara gagliarda. Catenaccio? Mica è un delitto”

Domani allo stadio “Arechi”, fischio d’inizio alle ore 18,00, la Salernitana affronterà il Napoli, in un derby che vale il classico testa-coda della classifica. In conferenza stampa le parole del tecnico dei granata Stefano Colantuono.

Come si ferma Osimhen e come si mette in difficoltà Koulibaly? “Stiamo parlando di due giocatori straordinari, ma è tutto il collettivo a meritare grande considerazioni. Stanno vivendo un momento di grazia, le hanno vinte quasi tutte e non possiamo sbagliare nulla altrimenti ti castigano. Proveremo a giocarcela con le nostre caratteristiche, lavorando nei dettagli che faranno la differenza. Occorrono una serie di ingredienti, pensare che il risultato sia scontato sarebbe un errore. Non è vero che non abbiamo nulla da perdere. Il Napoli, assieme al Milan, è la più forte e lo dice la classifica ma la Salernitana ha il dovere di provarci. Occorrerà sacrificio, non solo domani ma per tutta la stagione”.

Prevedete una sorta di gabbia attorno ad Osimhen? “Stiamo lavorando su tanti aspetti, abbiamo studiato il Napoli e hanno pochissimi punti deboli. Stiamo studiando numerose situazioni, abbiamo un altro allenamento a disposizione e purtroppo sussiste l’emergenza numerica. Non ha recuperato nessuno, forse porto in panchina Veseli ma non ha i 90 minuti e non posso contare su di lui. La condizione fisica conta, qualcuno dovrà fare tre partite ravvicinate e non è alibi dire che l’assenza di forze fresche pesa. Ma la gente ci tiene e faremo di tutto per regalare una soddisfazione enorme”.

Si avverte il calore del pubblico? “Sì, vogliamo fare una partita gagliarda proprio per lanciare un messaggio alla gente a cospetto dell’avversario più forte del campionato e che gioca meglio. Non partiamo mentalmente battuti, inconsciamente si può dire “non abbiamo nulla da perdere”: a me dà fastidio. Sono più bravi di noi, ma la Salernitana deve guardare in casa propria curando ogni dettaglio. Magari a volte può accadere l’impensabile, faremo di tutto sotto quest’aspetto”.

Sulla carta non c’è partita, che contromosse si studiano per evitare una falsa partenza che sarebbe deleteria? “Il Napoli attacca in tanti modi. Ha profondità, palleggio, salta l’uomo, ha un centravanti difficile da limitare. Se esalti le sue caratteristiche è un attaccante che mette in crisi non la Salernitana, ma tutto il campionato. L’autostima farà la differenza, è il dettaglio che conta. Palleggiano, ci faranno uscire, tagliano con giocate consolidate che fanno da tempo e stiamo studiando ogni singolo aspetto. Arginarli completamente è impossibile, sappiate che nessuno parte con l’idea di stare 90 minuti dietro la linea del centrocampo ma se l’avversario è forte e ti costringe c’è poco da fare. Non è mica una vergogna abbassarsi a protezione della porta?! Nessuna squadra, contro di loro, ha giocato un certo tipo di partita. Mica è lesa maestà applicarsi in un certo modo in fase di non possesso e adeguarsi a ciò che dirà il campo”.

Chi è più forte tra Insigne e Ribery? “Non rispondo”.

Ci fa il punto sull’infermeria? “I recuperi non saranno brevissimi. Per Lassana proviamo a stringere i tempi ma la vedo dura. Devo necessariamente pensare a chi ho, non a chi non c’è. Spero dopo la sosta di avere più giocatori a disposizione, per Mamadou la situazione è complicata”.

Qual è l’errore da non commettere? “Non dobbiamo sbagliare i dettagli. Ho giocato tante di queste partite, a volte mi è capitato di ribaltare il pronostico. Se non ti applichi la perdi, pur dando il 100% non è detto che riesci ma hai l’obbligo di provarci. Serve la gara perfetta, altrimenti ti battono. Sono convinto che la Salernitana ha le potenzialità per togliersi soddisfazioni”.

Il punto di forza del Napoli? “Ce ne sono talmente tanti che è dura. Se togli Politano c’è Lozano, di che parliamo? In panchina c’è un allenatore bravissimo. E’ riduttivo citare un solo calciatore, è una rosa costruita per lo scudetto. Ribery? E’ fortissimo, ma non voglio ne devo fare confronti. Il suo curriculum parla da solo. E’ il più forte che ho allenato”.

La Redazione

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