Altamura, giornalista: “Maradona era troppo per lo show business”

Su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Marcello Altamura, giornalista e scrittore, autore del libro ‘L’idolo infranto – Chi ha incastrato Maradona?’, ecco le sue parole: “Il mio libro è di inchiesta su Maradona non è il classico libro su Maradona. Non è neppure agiografico. Parto dalla positività alla cocaina del 17 marzo del 1991 dopo Napoli-Bari che segna il calciatore che non tornerà. Salvo un paio di partite di USA 94, ai suoi livelli e soprattutto ha segnato l’uomo con la depressione e tutti i suoi tragici anni seguenti. Quando gli hanno tolto il pallone su un campo di calcio, in quel momento stesso una parte di lui è morta. C’è stato un accerchiamento del sistema nei confronti di Maradona, è stato un campione scomodo che non ha mai mandato a dire le cose ai potenti, era un accerchiamento contro di lui che durava da un po’ di anni che mi ha fatto scoprire una rete di connivenze di silenzi. Maradona era troppo importante per lo show business del calcio, era una macchina da soldi e tutti si sono girati facendo finta di niente. Hanno distrutto il Maradona campione, il Maradona calciatore che ha portato una squadra come il Napoli di medio livello a competere con i giganti d’Europa. Hanno ucciso l’uomo, non l’idolo. Entusiasmo che manca oggi? Napoli-Bologna ben che vada si giocherà davanti ad appena 15mila spettatori, il pubblico del calcio ha subito una metamorfosi. Fino a 10 anni fa, le partite in casa le vedevi allo stadio: il divano era solo per le gare in trasferta. Oggi non è più così. L’overdose televisiva incide. A Napoli ci devi aggiungere la delusione degli altri anni: la questione delle curve è molto seria. C’è anche una componente economica e sociale in una città difficile. Il Napoli di De Laurentiis ha fatto di tutto per allontanarsi dalla città , questa è una città che è andata in 80mila allo stadio per una salvezza. Si fa fatica a trasmettere un patrimonio di passione che c’era nelle generazioni precedenti. Anche contro la Juve non c’era il pienone”

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