Il “Mago” di Certaldo cambia tre moduli e il Legia va in tilt!

Il tecnico del Napoli inizia con il 4-3-3 e finisce con il 3-5-2

In un’ennesima partita perfida, che il Legia interpreta come non si vedeva dal secolo scorso, standosene con dieci uomini dietro la linea del pallone e abbandonando la propria metà campo esclusivamente per sgranchirsi le gambe, il mago è Luciano Spalletti, che cambia il Napoli ripetutamente, prima lo rimodella con sette innesti nuovi rispetto al Torino nel 4-3-3, poi lo riveste con il 4-2-3-1 e infine, quando la sorte sembra voglia presentare il conto e prendersi i passaporti, va pure oltre l’ortodossia e azzarda l’all-in con qualcosa che sa di 3-3-4, sistemando Politano e Insigne con Osimhen e Petagna. Ma prima, ne succedono di tutti i colori, con le statistiche ondeggiano ai margini d’una follia percettibile: il possesso di palla (bulgaro) tocca picchi elevatissimi, anche del 70%, e con il Napoli che sospetta d’essere vittima d’un sortilegio: non basta tirare, da ogni angolo, attaccare (soprattutto da destra) con Lozano, riempire l’area e la trequarti, assediare con un palleggio un po’ sotto-ritmo ma incessante. 

A. Giordano (CdS)

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