Spalletti: “Non si tratta di turnover, scelgo i titolari per questa partita”

Spalletti va dritto all’obiettivo, quella di stasera contro il Legia Varsavia sarà una partita decisiva per il Napoli per il passaggio del turno in Europa League. «Questa gara diventa decisiva, se non riusciamo a vincere sarà durissima rimanere nella competizione. Porteremo in questa partita tutte le attenzioni e motivazioni possibili, ci può essere anche un rafforzamento di quella mentalità nel campionato di essere una squadra tosta che dà continuità ai risultati anche in altre competizioni. Abbiamo una rosa che ce lo consente».
Che tipo di turnover farà per quest’appuntamento decisivo? «Parlare di turnover è abbastanza offensivo per questi giocatori: parlo di passare il turno, che è diverso. All’inizio del campionato, giocavano Meret, Manolas, Lobotka fino all’infortunio: quelli che giocano adesso non è per turnover, sono altri titolari. Io scelgo i titolari adatti per questa partita».
Sulla fascia sinistra considerata l’assenza per squalifica di Mario Rui potrebbe esserci Juan Jesus? «Sì Juan Jesus può fare anche quel ruolo con altre caratteristiche, veloce, resistente per le scorribande in fascia: io prendo sempre tutto il tempo per la formazione ma potrebbe esserci e si faranno valutazioni complessive anche con lo staff medico viste le tante partite ravvicinate».
Nell’azione del gol al Torino c’è tanto calcio e identità di lavoro: è un indizio che questo Napoli possa diventare la squadra più forte che ha mai allenato? «Non lo so, le valutazioni vanno fatte in fondo, ci sono tante trappole e tanti proveranno a piazzarle. Questa domanda va rifatta in fondo, ma gli ingredienti ci sono tutti perchè diventi un Napoli fortissimo. La qualità in quell’azione sulla trequarti dà tanti sbocchi per vincere le partite con un calcio offensivo: noi abbiamo quello nello stretto e poi Osimhen nel lungo».
Il ritorno di Mertens quanto è importante? «Ci permette di avere più titolari perché è importante che ci siano più certezze, più leader per ottenere grandi risultati. Lui è uno di quelli che si prende le responsabilità. Eravamo lì ad aspettarlo, averlo recuperato ci fa enormemente piacere, come Demme, Lobotka: avere tanti elementi ci permette di sopperire al problemino di Zielinski ad esempio che non sarà della partita».
C’è il rischio di snobbare l’Europa League? «Si va in ritiro, si poteva fare diversamente ma i calciatori hanno deciso così: quando è stato proposto il comandante e il capitano hanno scelto il ritiro. Una delle insidie è che qualcuno si alleni meno bene, in una rosa di livello come hanno tutte le squadre che puntano alla Champions queste partite ti possono dare una mano per gestire il livello e la qualità del gruppo».
Osimhen potrebbe riposare? «Ci sono giocatori che hanno muscoli differenti da altri, soprattutto quelli di colore hanno questa potenzialità, si rigenerano velocemente. Però avendo una rosa così si può fare un po’ di attenzione perché ci sono anche altre problematiche. Probabilmente può essere della partita ma con la qualità che abbiamo davanti non lo faccio partire dall’inizio».
Il cambio di Lozano contro il Torino? «Fino a quel momento avevamo bisogno di determinate qualità per portare a casa un risultato e lui ne è stato protagonista, poi hanno iniziato a sparare palloni in area da tutte le parti e c’era bisogno di 5 minuti di quei contrasti fisici, era dispiaciuto ma è comprensibile. È bastato tornare al campo per vedere come ha reagito e condiviso la vittoria con gli altri ed è tutto ok e negli allenamenti lo ha fatto vedere».
Il capitano è sereno? «È serenissimo, è un leader della squadra: poi capita anche ad un leader di sbagliare un rigore. Cambiare rigorista non ci darebbe certezze di fare gol. Poi è chiaro che ci sono momenti dentro la partita particolarmente emotivi e vedremo come sta in quel momento e ne parlerà con i compagni».
Il Mattino
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