Filippo Galli Maradona se lo ricorda bene: “Ma quel Napoli non era solo Diego…”

Perché Filippo Galli era uno di quelli che doveva provare a stargli dietro in quei Napoli-Milan che valevano lo scudetto. Ma per l’ex difensore rossonero, il Napoli di quegli anni non era solo Diego, ma una squadra tosta, difficile da affrontare e che riuscita a mettere in difficoltà chiunque con il gioco, non solo con i colpi del suo numero 10.
Ma quindi, che effetto le fa vedere oggi Napoli e Milan in testa alla classifica e in lotta per il titolo? «Mi sembra di fare un bellissimo tuffo nel passato. È come tornare indietro nel tempo, e si finisce per diventare anche un po’ nostalgici. Nella metà degli anni 80 erano proprio queste due squadre a contendersi lo scudetto e ogni partita era una battaglia di altissimo livello».
In quegli anni vinse uno scudetto anche l’Inter, ma il dualismo era tutto Napoli-Milan… «Ricordo che Ferlaino disse di aver preso Maradona per togliere potere calcistico al nord e così fu. Un bel colpo per il Napoli e una grande occasione di rivalsa per una città e non solo. Non mi piace contrapporre nord e sud, ma in quegli anni c’era un vero e proprio dominio dal parte dei club settentrionali, e gli scudetti del Napoli rappresentarono una piacevole novità per tutto il movimento calcistico italiano».
Ma il Napoli era solo Maradona? «Assolutamente no. Quello era il Napoli di Maradona, Careca, Giordano, Carnevale e tanti altri giocatori straordinari. Certo, la squadra era costruita attorno a un fuoriclasse come Diego, ma tutti contribuivano a dare tanto spettacolo».
Lei spesso dovette marcare proprio Diego... «È vero e non era facile, ma lo stesso Maradona diceva sempre che nell’uno contro uno era importante anche il lavoro dei compagni, perché servivano per distrarre gli avversari».
Voi, invece, avevate gli olandesi e il gioco di Sacchi… «Sacchi ha portato al Milan quella grande organizzazione di gioco che è rimasta negli anni. Ma anche noi non avevamo solo gli olandesi: se penso ad Ancelotti, Tassotti e Donadoni mi vengono i brividi».
Il suo ricordo più bello legato a Napoli-Milan? «Sicuramente quel 3-2 della stagione 1987-88 a Napoli che ci consegnò di fatto lo scudetto. Facemmo una grande rimonta suggellata dalla vittoria nel San Paolo pieno».
Oggi chi sono i protagonisti della lotta scudetto tra questo Napoli e questo Milan? «Per gli azzurri non credo ci siano dubbi: Osimhen è l’uomo che può spostare gli equilibri. Mentre nel Milan dico Pioli perché sta facendo un grande lavoro trovando soluzioni vincenti senza snaturare il suo gioco e le sue idee».

B. Majorano (Il Mattino)

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