Ammutinamento novembre 2019, prima udienza. Ancelotti difende Allan

Sono trascorsi quasi due anni dallo storico 5 novembre 2019, la notte dell’ammutinamento, quando lo spogliatoio del Napoli si rifiutò di andare in ritiro dopo la partita di Champions League contro il Salisburgo ma la vicenda è ancora viva in casa Napoli. Ieri negli studi dell’avvocato Arturo Frojo, presidente del Collegio Arbitrale, si è tenuta la prima udienza per la vicenda Allan, protagonista anche del dissidio con il vicepresidente Edoardo De Laurentiis nella notte del 5 novembre 2019. Il Napoli in arbitrato chiede il 50% di una mensilità per Allan, la sanzione più alta di tutto lo spogliatoio insieme a quella di Insigne. Il capitano era stato inserito nell’elenco dei testimoni da Allan ma non ha partecipato all’udienza così come Lozano e Maksimovic, giustificando al Collegio Arbitrale la mancata partecipazione. Nelle prossime settimane ci sarà un’altra udienza a cui parteciperanno anche Hysaj in qualità di testimone individuato da Allan e il vicepresidente Edoardo De Laurentiis per il Napoli. Ieri erano presenti gli avvocati Gianandrea Pilla e Roberto Ninno, gli arbitri che tutelano Allan, Bruno Piacci e Mattia Grassani, rappresentanti, invece, del Napoli nel Collegio Arbitrale.

 

Hanno testimoniato il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, il suo collaboratore Giuseppe Pompilio sui fatti di quella notte, confermando di aver ascoltato le frasi irriguardose che Allan avrebbe indirizzato al vicepresidente Edoardo De Laurentiis. Sono intervenuti in videoconferenza l’ex preparatore atletico Luca Guerra e soprattutto Carlo Ancelotti, che ha raccolto l’invito di Allan a testimoniare. L’ex tecnico azzurro, oggi nuovamente al Real Madrid, ha ribadito in questa sede di essere anche lui contrario al ritiro imposto dalla società e di non aver udito la frase “incriminata” di Allan nei confronti del vicepresidente. La contesa tra le parti si gioca tanto sulle condizioni fisiche di Allan in quella fase della stagione. La parte che difende il centrocampista brasiliano punta sul referto del dottore Raffaele Canonico, che gli aveva prescritto quindici giorni di riposo assoluto. Il Napoli, invece, sottolinea la regolare convocazione di Allan che, pur non essendo neanche in panchina, faceva parte del gruppo a disposizione di Ancelotti e doveva rispettare gli stessi impegni dei suoi compagni di squadra. La storia dell’ammutinamento non riguarderà Mertens e Zielinski che si sono accordati con il Napoli quando hanno rinnovato i rispettivi contratti. La sentenza per Allan dovrebbe arrivare a fine novembre.

Corriere del Mezzogiorno

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