Tu vuò fa l’americano? Magari, solo una tentazione. Di sicuro quelli della Mls uno come Lorenzo Insigne lo sognano anche di notte. Ma qualcosa in queste ore si è mosso sul fronte dell’interessamento. Perché l’America in eterna caccia di sfide e di stelle (non calanti) si è avvicinata al mondo di Insigne, ha chiesto un contatto, lo ha avuto e qualcosa si incomincia a intravedere, anche attraverso intermediari e emissari che si sono affacciati in città. E i promoter della Major League Soccer hanno iniziato a tastare le possibilità del clamoroso trasferimento in caso di rottura con il Napoli e di mancato rinnovo. Contatti. D’altronde, non ci sono solo gli americani che sbarcano in Italia e comprano i club, ci possono essere anche gli italiani che vanno nei club degli States. Sulle orme di Giovinco, Nocerino e Pirlo. Avrà trentuno anni quando il contratto con il Napoli sarà scaduto. E in quel momento, senza rinnovo, servirà fare una scelta. Anche di vita. Oltre che agonistica. Ovvio, andare in America pochi mesi prima del Mondiale in Qatar è dettaglio che non va trascurato: i tormenti di Lorenzo potrebbero riguardare anche questo aspetto, perché la Mls significa, prima o poi, dire addio all’altro grande amore calcistico, la nazionale italiana. Comunque la corte americana è un bel segnale per il capitano del Napoli che sta ricevendo avance da molte parti anche in Europa e con una nuova opzione all’orizzonte. Il calcio è il fratellastro trascurato della grande famiglia degli sport maggiori in Usa, con una serie di norme legate al Salary Cap che limitano gli ingaggi milionari a pochi big per squadre. Ma è ancora un cimitero di elefanti, per certi versi: sono andati alla fine della carriera Kakà, Frank Lampard, Steve Gerrard, David Villa e Gonzalo Higuain. Ma certe franchigie, come l’Inter di Miami (co-proprietario è Beckham), sognano di portare Messi nel 2023. P. Taormina (Il Mattino)