Ieri pomeriggio all’Allianz Stadium di Torino, l’Italia batte il Belgio per 2-1 e conquista il terzo posto in Nations League. Gli azzurri, dopo aver concesso la traversa di Saelemekers, va vicino al gol nel recupero con Chiesa, parata di Courtois. Ad inizio ripresa azzurri in vantaggio con Barella, tiro preciso da fuori area. I fiamminghi ancora sfortunati con la traversa di Batshuayi. Dopo un po’ arriva il raddoppio su rigore di Berardi, dopo il fallo di Castagne su Chiesa. Nel finale la rete degli ospiti con De Kateleare dove la difesa dell’Italia non è apparsa impeccabile. Un successo che fa morale in vista del big-match di metà Novembre contro la Svizzera. Chiesa devastante in attacco e cresce nel secondo tempo Locatelli.
R. Mancini (ct) 6,5 – Trentesima vittoria su 44 partite con la Nazionale e un altro record: è stato il ct più veloce di sempre a tagliare il traguardo. Chiude la Nations League, dimostrando qualità, bel gioco e soluzioni dell’Italia futuribile. Adesso nel mirino entrano la Svizzera e il Mondiale in Qatar.
Donnarumma 6 – L’Allianz lo applaude e canta il suo nome, cancellando i fischi di San Siro. Gigio, per la prima volta capitano, risponde con due belle parate su Alderweireld, gli scappa un pallone in uscita e De Ketelaere lo beffa con un tunnel. Ora sarebbe il caso di ritrovare continuità di impiego e tranquillità con il Psg.
Di Lorenzo 6,5 – Mancini gli assegna, sulla fascia opposta, i compiti di Spinazzola. Parte all’assalto, ingaggia un duello in cui non mancano contrasti duri con Carrasco e Vertonghen. Prova di grande sacrificio, in costante proiezione offensiva.
Acerbi 6,5 – Sarri gli chiede di seguire la palla, in azzurro deve tornare in modalità tradizionale (sull’uomo). Agisce sul centro-destra, ci mette un pochino a sciogliersi e prendere le misure, ma finisce in crescendo. Gran secondo tempo.
Bastoni 7 – Feroce e cattivo al punto giusto. Deve cancellare l’errorino di San Siro e ci riesce con autorevolezza. Chiusure con i tempi giusti, contrasti, spesso raddoppia e copre Acerbi. Prova di grande sostanza.
Emerson 6 – Resta più ancorato del solito alla linea difensiva, aiutando in costruzione Acerbi e Bastoni.
Barella 7,5 – Agisce nella zona di campo più delicata e dove Martinez intende attaccarci, come era successo con la Spagna, senza perdere colpi. Si fa trovare pronto per sbloccare la finalina con un gol splendido, il settimo della carriera in Nazionale. Destro volante nell’angolo, dove Courtois non arriva. Un’altra prodezza, concedendo il bis di Monaco di Baviera.
Cristante (25’ st) 6,5 – Concreto, essenziale, lucidissimo nella gestione della palla: entra benissimo.
Locatelli 6 – Più mezzala che regista e lo conferma in azzurro. Da vertice basso perde respiro nel palleggio e nella corsa, deve preoccuparsi di dare equilibrio. Lo fa discretamente, ma servirebbe continuità per crescere da vice Jorginho.
Pellegrini 6 – Quando esce dal traffico con leggerezza e sfiorando la palla è bellissimo da vedere, ma sono troppo pochi i suoi colpi e si vede anche qualche errore insolito per il suo livello. Nel tentativo di riprendersi l’azzurro, forse gioca con eccesso di frenesia. La sensazione è che anche in Nazionale, come nella Roma, dovrebbe muoversi più avanti.
Jorginho (25’ st) 6 – Serve il suo raziocinio per gestire il doppio vantaggio e arrivare in fondo.
Berardi 7 – Tagli e accelerazioni, non si ferma un istante, creando pericoli e tenendo in apprensione la difesa del Belgio. Da urlo il lancio smarcando Chiesa davanti a Courtois. Va sul dischetto e firma il sesto gol azzurro in carriera.
Insigne (46’ st) sv
Raspadori 5,5 – Partecipa poco alla manovra, molto meno rispetto alla partita con la Lituania. Non entra nelle combinazioni con gli esterni, trova poco la profondità: nell’unica occasione Alderweireld riesce a murarlo, mettendo in angolo il suo destro.
Kean (20’ st) 6 – Aggiunge energia e fisicità all’attacco azzurro, non è preciso negli appoggi.
Chiesa 7 – Una furia, in qualsiasi posizione venga schierato dal ct, che lo piazza largo a sinistra, nel ruolo di Insigne. A volte si lancia persino da solo la palla per partire in progressione. La conferma: viene attirato dall’area di rigore come una calamita, sta diventando punta centrale.
Bernardeschi (46’ st) sv
A cura di Fabrizio Patania (CdS)