A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gianni Bezzi, giornalista e conduttore Rai. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione ilsognonelcuore.com :“Italia-Spagna? Vanno fatti i complimenti alla Nazionale di Mancini che ha conosciuto la sconfitta dopo 37 partite. Sono stati tre anni di totale rinascita. La Nazionale è uscita fuori da un periodo davvero buio come la gestione Ventura e l’esclusione dal Mondiale 2018. Ritornando alla gara di ieri, Insigne si è divorato un gol clamoroso che poteva rimetterci in partita, poi l’espulsione di Bonucci ha condizionato il match. Nel secondo tempo però ho visto una squadra con grande cuore. Il gol di Pellegrini in sostanza è di Chiesa. Federico è cresciuto in maniera esponenziale. Peccato perché si poteva andare in finale ma il percorso fino ad oggi è stato ugualmente straordinario. Poi per il futuro andranno trovati dei sostituti perché Chiellini ha 37 anni e in attacco ieri eravamo in totale emergenza viste le assenze di Immobile e Belotti. Noi ci aggrappiamo sempre ai giocatori che sono più collaudati oppure andiamo a prendere calciatori dall’estero, ieri invece ho visto che Enrique ha dato spazio al 18enne Pino: mi ha davvero impressionato! Luis Enrique è un allenatore che subisce anche molte critiche perché non considera calciatori molto importanti come Luis Alberto o Fabian Ruiz. Lui però porta avanti il suo progetto di una Spagna molto giovane. L’Italia è già giunto al suo massimo? Credo proprio di no, Mancini può portarci ancora molto lontano. Questa Nazionale è vincente”.
Bezzi ha poi proseguito parlando del numero 9 partenopeo: “Victor Osimhen? Sposta assolutamente gli equilibri. Lo ritengo un calciatore che ha faticato all’inizio, ma tutti i giocatori provenienti dall’estero hanno avuto difficoltà in Serie A nei primi tempi. Ad oggi Victor è un animale pazzesco lì davanti, è uno che può cambiarti la storia di una partita da un momento all’altro. I complimenti poi vanno anche a De Laurentiis che non ha speso un patrimonio negli anni ma ha costruito una grande squadra. Inoltre il presidente ha sempre avuto grandi eccellenze sulla panchina come Sarri, Ancelotti e ora Spalletti. Complimenti anche per l’acquisto di Anguissa. Hanno pescato questo centrocampista poco conosciuto che però ha grandissima prospettiva”.
Infine, un pensiero sulla sua Lazio: “Maurizio Sarri? Ricordo che sembrava fatta per la Roma, poi la famiglia Friedkin ha calato l’asso Mourinho. Quindi Maurizio si è avvinato alla Lazio, qui la gente era in grande trepidazione perché tutti lo volevano. Adesso però sorgono dei dubbi: Luis Alberto, Milinkovi-Savic, Lucas Leiva sono calciatori adatti a Sarri? Perché non sono Jorginho, Allan e Hamsik. Lui però ha detto una cosa importante: alla Lazio manca la mentalità vincente. Ha vinto il derby, ha vinto contro la Lokomotiv Mosca e poi ha perso 3-0 col Bologna”.