Le pagelle degli azzurri d’Italia. Male anche i due napoletani

Male anche Emerson Palmieri e Bastoni in difesa e Verratti a centrocampo

Fabrizio Patania sul Corriere dello Sport dà i voti all’Italia ieri sconfitta, dopo 37 gare utili di fila, dalla Spagna per 1-2. Azzurri che subiscono il gol di Ferran Torres, poi sprecano con Bernardeschi e Insigne la palla del pareggio. Restano in dieci con il doppio giallo ai danni di Bonucci e poi subiscono la doppietta di Ferran Torres. Nella ripresa Donnarumma salva su Marcos Alonso e poi nel finale la rete di Pellegrini su giocata personale di Chiesa. Male anche Emerson Palmieri e Bastoni in difesa e Verratti a centrocampo.

Donnarumma 6,5 – Brutti e ingenerosi i fischi di San Siro, trasformati alla fine in applausi e nel coro “Gigio, Gigio”. Parte condizionato, si vede quando gli sfugge il sinistro di Alonso, respinto dal palo. Alla lunga viene fuori e lo dimostra negando con una prodezza il terzo gol, già fatto o quasi, all’ex viola. San Siro, a quel punto, si compatta nel suo nome.

Di Lorenzo 5 – Tutta l’Italia è piazzata male o sempre in ritardo sulle combinazioni iberiche. Lui, Chiesa e Bonucci non riescono mai a disinnescare il dai e vai tra Oyarzabal, Koke e Alonso.

Bonucci 4,5 – Prende il primo cartellino giallo per proteste, il secondo quando allarga il braccio e saltando colpisce Busquets, che rotola a terra. Karasev non ha dubbi: espulsione.

Bastoni 5 – Mancini, forse guardando al futuro, lo sceglie a sorpresa inserendolo nel blocco dei titolari al posto di Chiellini. L’interista esce dalla difesa, dimostrando tempismo e personalità, ma non può chiudere alla disperata sul primo gol di Ferran Torres: Oyarzabal può crossare quando ha già scavalcato la linea arretrata azzurra, lui non riesce a metterci il piede.

Emerson 5,5 – Parte e quando può, si affaccia in avanti: suo l’inserimento con l’appoggio per l’occasione del possibile 1-1 fallita da Insigne. Non riesce a evitare il raddoppio di testa di Ferran Torres, ma tutta la difesa azzurra è in ritardo e non gli si possono attribuire pesanti responsabilità.

Barella 5 – Koke, questa volta, si muove e lo incrocia nella sua stessa zona. Sono contrasti pieni di energia. Perde il duello.

Calabria (26’ st) 6 – In emergenza, entra da mezzala destra, mettendoci corsa e temperamento.

Jorginho 6 – E’ forse l’unico a capire come dovrebbe giocare l’Italia, su e giù per alzare la linea del pressing provando a rubare l’idea, il pallone e l’anima spagnola. Mancini, con il risultato compromesso, gli concede respiro.

Pellegrini (19’ st) 6,5 – Ritrova l’azzurro e persino il gol salendo a rimorchio di Chiesa.

Verratti 5 – Mancini, se può, non lo toglie mai. Non ha ancora ritrovato la forma. Gavi, il bambino prodigio del Barcellona, gli ronza intorno e lo stordisce con un pressing infinito.

 

Locatelli (13’ st) 6 – Sotto di due gol e con l’uomo in meno, Mancini lo inserisce per restituire energia e lucidità al centrocampo, di cui assume la guida quando esce Jorginho. Bene.

Chiesa 6,5 – Forse è già diventato centravanti dal modo in cui torna a calpestare la fascia destra, concedendo libertà di manovra a Marcos Alonso. Non è casuale che Mancini lo sposti dopo 25 minuti a sinistra. Fede resta aggrappato alla partita, in cui entra davvero nel secondo tempo, pieno di sacrificio, da esterno (di nuovo a destra) del 5-3-1 improvvisato dal ct. Inventa e rifinisce il contropiede che permette agli azzurri di salvare l’onore con Pellegrini.

Bernardeschi 5,5 – Gioca da vero centravanti, non finto, e non si trova. Torna esterno e va un po’ meglio. E’ suo il tiro più pericoloso, toccato da Unai Simon sul palo.

Chiellini (1’ st) 6,5 – Entra in soccorso dell’Italia dopo l’espulsione di Bonucci e quando siamo già sotto di due gol. Mancini lo sistema centrale di una linea a cinque in cui Di Lorenzo e Bastoni sono i suoi partner con Emerson e Chiesa esterni. Re Giorgio aggiunge sicurezza e la solita adrenalina.

Insigne 5 – Fallisce, con la porta spalancata, l’occasione più limpida costruita dall’Italia. Apre il piatto e mette fuori. Niente tiro a giro.

Kean (13’ st) 5,5 – Moise ci mette corsa e generosità per provare ad “allungare” l’Italia in contropiede, ma è impreciso e gestisce non benissimo il pallone.

A cura di: Fabrizio Patania CdS

 

 

 

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