Razzismo al Franchi: oggi la sentenza per quanto accaduto

Basta razzismo, il mondo del calcio al fianco di Koulibaly. E il Napoli nel caso dovessero ancora ripetersi episodi del genere di razzismo sarebbe pronto a bloccare la partita, i calciatori azzurri potrebbero fermarsi; il club azzurro già in passato su questo aspetto si era battuto in maniera forte in occasione del precedente che vide la curva interista prendere di mira ancora Koulibaly con cori razzisti. In occasione della sfida del 26 dicembre 2018 dei nerazzurri contro il Napoli. «Non c’è spazio per la discriminazione di nessun genere: no al razzismo», il messaggio pubblicato sui canali social dal club azzurro dopo quanto accaduto al Franchi.
IL GIUDICE SPORTIVO
E oggi è attesa la sentenza del giudice sportivo su quanto accaduto al Franchi. Cosa rischia la Fiorentina? Una multa, la diffida per il settore da dove sono partiti i cori, oppure la chiusura della curva Fiesole per il prossimo turno interno di campionato contro il Cagliari. Il giudice però potrebbe anche chiedere un supplemento di indagine e decidere successivamente.
LA RABBIA DI KOULIBALY
Chiede con fermezza l’individuazione dei colpevoli Koulibaly: «Scimmia di m… Mi hanno chiamato così. Questi soggetti non c’entrano con lo sport. Vanno identificati e tenuti fuori dagli stadi: per sempre», ha scritto sui suoi profili social Koulibaly in partenza per raggiungere la sua nazionale del Senegal; impegnata sabato nel match di qualificazioni mondiali contro Namibia. E la Fiorentina ha stigmatizzato duramente quanto accaduto al Franchi. «Abbiamo già messo a disposizione della questura tutte le immagini video e tutti gli strumenti in possesso perché vengano individuati i colpevoli degli inqualificabili cori lanciati contro alcuni giocatori del Napoli e una volta identificati dalle istituzioni preposte i colpevoli di questo grave gesto sarà cura della stessa Fiorentina proibire loro l’accesso allo stadio».
Nessuno sconto del club viola ai responsabili per i quali una volta individuati arriverà il Daspo a vita. «Da parte mia puoi insultarmi e chiamarmi scimmia non influenzerà l’uomo che sono perché so chi sono, so da dove vengo, sono un uomo di colore, orgoglioso di esserlo e questo non cambierà mai», il tweet di Anguissa, anche lui vittima dei cori razzisti al Franchi. «Parla con i tuoi figli, i tuoi genitori fanno capire loro quanto sia disgustoso odiare un individuo per il colore della sua pelle», le parole di Osimhen su instagram.
Fonte: Roberto Ventre – ilmattino.it
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