Luciano Spalletti: “Lo schema su punizione? Ecco chi me lo ha suggerito!”

Il tecnico del Napoli parla nel post-gara vittorioso di Firenze

Settebello. Sì, Napoli bello e vincente per la settima volta consecutiva in campionato: primo con 21 punti in meravigliosa solitudine, imbattuto e ancora titolare della miglior difesa (con 3 gol) nonostante la rete di Martinez Quarta incassata ieri. Indolore. E ora, il record griffato dalla squadra di Sarri nella stagione 2017-2018 – otto vittorie consecutive – è a un passo appena: appuntamento alla partita con il Torino in programma il 17 ottobre al Maradona, dopo la sosta. Una pausa meritata che anche De Laurentiis potrà godersi in assoluta serenità: «Una grande soddisfazione, 7 vittorie su 7 sono una prova di forza importante. Complimenti a tutti», il cinguettio presidenziale a mezzo Twitter. Ovviamente più approfondita e anche critica, nonostante la grande e meritata gioia,

l’analisi di Spalletti: «Dobbiamo migliorare perché bisogna portare a casa qualche partita veramente sofferta: questa volta un po’ abbiamo sofferto, ma è comunque una vittoria meritata. Da squadra».  

 

HEY, MOU

E allora, la settima meraviglia del Napoli di Spalletti: il padrone del campionato, il capo classe, il primo di una classifica certamente ancora corta ma sempre più delineata.

La concorrenza, comunque, è notevole: «Grande Spallettone! Complimenti amico mio, ma che vuoi fare? Le vuoi vincere tutte? Secondo me devi perdere la prossima in trasferta», scherza Mourinho in collegamento televisivo parallelo, giocando sul fatto che la prossima partita degli azzurri lontano da casa sarà proprio all’Olimpico.

Il 24 ottobre: “Nooo”, ride anche il signor Luciano. «Abbiamo i nostri amuleti, questa cosa ti si ritorcerà contro!». E giù risate e poi saluti e cavallereschi abbracci tra due amici, gentiluomini del calcio. Bella storia, belle scene: nulla a che vedere con la vergogna dei razzisti.

LA MATURITA’

Meglio pensare al calcio e dunque alla settima vittoria di fila del Napoli: «C’è ancora da fare, ma gradualmente andiamo molto meglio. Non è facile quando trovi squadre che giocano come la Fiorentina, uomo contro uomo a tutto campo, ma abbiamo questi giocatori veloci che poi, se partono, sono difficili da prendere».

Tipo Osimhen, certo, e poi Lozano. E mica soltanto loro: «Con le cinque sostituzioni il 2-0 non basta e non abbiamo servito palle utili a Mertens e Petagna. Nel secondo tempo, però, la gestione è andata meglio: è venuto fuori Anguissa alla grande e in difesa abbiamo due o tre colonne di cui ci si può fidare…».

Già. «Bisogna vincere anche partite veramente sofferte: questa un po’ lo è stata, ma l’abbiamo meritata: siamo sempre stati squadra nel salire e nel prendere campo e un paio di volte avremmo potuto fare il 3-1».

Due gol, però, sono stati sufficienti.

E il secondo di Rrahmani è figlio di uno schema perfettamente eseguito su punizione da Zielinski e Insigne: «Ce lo ha suggerito Simone, l’analista». Simone Beccaccioli, per la precisione: «Lo faceva il Dortmund, lui l’ha visto e lo ha segnalato». Complimenti. Finale dedicato al botta e risposta in campo con Insigne, piuttosto irritato al momento della sostituzione: «Mi ha detto che ne aveva ancora e io ne terrò conto: la prossima volta lo farò giocare di più».  

Fabio Mandarini (CdS)

 

 

 

 

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