Per Ciccio Baiano quella del Franchi tra Fiorentina e Napoli sarà una partita speciale: è nato a Napoli, ha cominciato il percorso calcistico in maglia azzurra, era un giovane attaccante molto apprezzato da Maradona; a Firenze, dove attualmente vive (ora fa l’allenatore ed è in attesa di panchina, l’ultima sua esperienza è stata con la Primavera del Pisa) ci è rimasto 5 anni e in maglia viola ha giocato in attacco con Batistuta. «Spalletti e Italiano sono sinonimo di spettacolo, Fiorentina e Napoli sono due squadre propositive che vogliono imporre il loro gioco. A Firenze si respira un’aria diversa rispetto agli altri anni, i tifosi sono contenti della squadra e c’è entusiasmo. Il Napoli a parte il passo falso in Europa League con lo Spartak Mosca sta viaggiando su ritmi impressionanti».
Osimhen contro Vlahovic, i due bomber: quanto potrà incidere il loro duello a distanza nella sfida del Franchi?
«Osimhen sta confermando quello che aveva fatto vedere in Francia e non era così scontato che potesse ripetersi ed è partito molto bene supportato da un grandissima squadra. Vlahovic è un ragazzo di ventuno anni che sta già facendo cose straordinarie, una crescita cominciata l’anno scorso con i 21 gol segnati in una squadra che si è salvata alla fine. Tutti e due hanno numeri per poter risolvere la partita: Osimhen quando parte non lo ferma nessuno, Vlahovic in area di rigore fa reparto da solo».
Come si reagisce dopo un ko in Europa: crede che il Napoli riuscirà a ripartire subito forte in campionato?
«Non penso che questa sconfitta possa lasciare scorie nel Napoli perché una battuta d’arresto può capitare. Gli azzurri reagiranno subito, hanno la consapevolezza di essere forti e in un gruppo come è quello del Napoli una sconfitta così può portare dei vantaggi nella crescita perché ti fa capire che devi rendere sempre al 110 per cento per vincere».
Il Napoli finora ha fatto percorso netto, capolista a punteggio pieno: se la può giocare per lo scudetto?
«Sicuramente sì ma ci sono altre squadre attrezzate per potersela giocare. La Juve può rientrare perché ci sono tantissime partite. Poi ci sono Inter, Milan, c’è l’Atalanta e io ci metto anche Roma e Lazio: tutto è ancora aperto. Certo, il Napoli con questa partenza ha dato un bel segnale forte».
Un altro segnale potrebbe arrivare dalla sfida con la Fiorentina?
«Spalletti sa bene che giocare a Firenze non sarà una passeggiata: i viola nei primi 35 minuti contro l’Inter hanno dominato e i nerazzurri sono stati salvati da Handanovic altrimenti potevano stare sotto di tre gol. Poi la Fiorentina alla distanza è calata ed è venuta fuori la qualità dell’Inter».
Quale potrà essere un’altra chiave di Fiorentina-Napoli?
«Il centrocampo perché le partite si vincono lì: il Napoli ha maggiore fisicità nel reparto, quello della Fiorentina è più dinamico».
Che tipo di partita si aspetta?
«La filosofia di calcio di Italiano punta ad andare a prendere gli avversari alti a tutto campo ma giocare così contro il Napoli che palleggia benissimo e salta il pressing può essere rischioso. Per questo credo che la Fiorentina che si terrà un po’ più bassa puntando nelle ripartenze sulla velocità di Gonzalez. Il Napoli invece avrà il pallino del gioco grazie alla sua maggiore qualità».
R. Ventre (Il Mattino)