Presto o tardi doveva succedere. Spalletti ha parlato di limiti da superare per poter puntare in alto ma dopo poco l’ha chiusa lì, perché certo non possono accettarsi facce tristi. Ha mostrato i video preparati nella notte dal suo staff. Poi ha archiviato l’Europa League, perché adesso c’è quell’apostrofo rosa che è il campionato dove il Napoli è capolista. Il vero rimpianto del tecnico azzurro è un altro: il rosso di Mario Rui ha fatto saltare il piano-partita che prevedeva, nel secondo tempo, l’esordio stagionale sia di Mertens che di Demme (almeno 20 minuti erano stati previsti). Ovvio, in dieci contro undici, tutte le carte si sono mischiate. A Castel Volturno dopo poco i sorrisi sono tornati ma è chiaro che a Firenze serve altro perché, ed è questo che Spalletti sa bene e lo ripete spesso alla squadra, il Napoli non può permettersi di non essere furioso ed equilibrato, non se lo può permettere, altrimenti torna una squadra normale. Franck Anguissa mostra il petto nel giorno dopo il primo ko della stagione: «Ci dispiace molto per il risultato. Noi non vogliamo mai perdere e giochiamo sempre per vincere. Stiamo già pensando alla sfida di domenica con la Fiorentina che sarà molto importante», ha raccontato a Radio Kiss Kiss. Fa intendere che nessuno ha gettato la croce addosso a Mario Rui: «Siamo tutti con Mario Rui che è un grande combattente. Spalletti ci ha parlato, sappiamo gli errori che abbiamo commesso e che si hanno portato alla sconfitta ma siamo proiettati alla Fiorentina e e domani non vogliamo ripetere quegli errori». Va dritto al cuore dei tifosi. «È la piazza giusta per me, qui si vive di calcio come a Marsiglia, ma noi dobbiamo pensare a una gara alla volta». Sgombra il campo a false speranze. D’altronde, era il segreto di Pulcinella. «Ci spiace lasciare il Napoli a gennaio, ma partecipare alla Coppa d’Africa per me, Koulibaly, Ounas e Osimhen è solamente un grande onore». Nessuno di loro intende disertare la convocazione: quando la Patria lontana chiama, loro rispondono sempre presente (da lunedì tutti raggiungono i ritiri in Africa).
Taormina (Il Mattino)