Il campionato è iniziato con i botti per tutt’e due. Sei gol ufficiali per il centravanti di Italiano (4 in A, 2 in Coppa Italia), sette per quello di Spalletti (4 in A, 3 in Europa League), un gol ogni 104′ per il serbo, uno ogni 69′ per il nigeriano, che ha saltato una partita di campionato per squalifica. Tutt’e due hanno un nuovo allenatore, ma mentre Victor al suo fianco conserva i compagni ispiratori della scorsa stagione, da Insigne a Politano, da Lozano a Zielinski, il viola ha cambiato proprio tutto, mentalità, schemi di gioco, modulo e soprattutto i colleghi d’attacco. Italiano gli ha affiancato da una parte Nico Gonzalez (uno dei migliori stranieri dell’ultima sfornata) e dall’altra Callejon, che l’anno scorso, nel 3-5-2 di Iachini e poi di Prandelli, non trovava spazio. L’alternativa a Callejon è Sottil, un’ala pura, tecnica, veloce ma ancora un po’ incerta nelle scelte finali (lo era anche Chiesa ai tempi fiorentini). Sotto questo aspetto, Osimhen e Vlahovic possono dirsi fortunati, alle spalle e ai fianchi hanno la qualità necessaria per essere sostenuti e ben riforniti. A. Polverosi (CdS)