Curva chiusa per razzismo, ululati dai tifosi del Praga contro Kamara
Quando i bambini fanno buu. Il ritornello di una famosa canzone di Povia, “quando i bambini fanno ooh”, adesso ha trovato una variazione su un tema che fa sempre discutere: il razzismo. Giovedì scorso, è successo che un calciatore di colore, Glen Kamara, durante il match di Europa League tra Sparta Praga e Glasgow Rangers è stato bersagliato da cori beceri. E ad intonarli, incredibilmente, sono stati dei giovanissimi tifosi che hanno imitato le pessime abitudini dei grandi. Curiosamente, già in precedenza lo Stadion Letná era stato chiuso al pubblico per un episodio di razzismo – nei confronti di Aurélein Tchouaméni, giocatore del Monaco. Per questo, la sfida europea contro i Rangers si sarebbe dovuta giocare a porte chiuse, ma l’Uefa aveva dato l’ok affinché il club ceco potesse far accomodare nell’impianto 10.000 alunni (alcuni accompagnati da adulti) delle scuole di Praga. Ma nessuno si sarebbe mai immaginato che dei bambini, tutti al di sotto dei 14 anni, sarebbero stati i protagonisti di insulti razzisti. A ogni tocco di palla di Kamara scattavano i «buu». E quando il centrocampista originario della Sierra Leone e di nazionalità finlandese ha ricevuto un cartellino rosso, al momento dell’espulsione la sua uscita dal campo è stata accompagnata da applausi ironici. Tra l’altro, lo stesso Kamara nel marzo scorso era già stato vittima di insulti razzisti nella partita contro i cugini dell’altra squadra di Praga, lo Slavia. In quell’occasione, un giocatore della formazione ceca, Ondrej Kudela, era stato squalificato per 10 partite dall’Uefa. «Non sono sorpreso. Abbiamo giocato a porte chiuse, a quanto pare, per un motivo. Non è la prima volta che ci sono problemi di razzismo qui: chi sta in alto non fa abbastanza per evitarlo. Le punizioni non sono abbastanza severe», le parole, piene di sconforto, di Steven Gerrard, tecnico dei Glasgow Rangers sconfitti per 1-0. Immediate anche le dichiarazioni dell’avvocato di Kamara, Aamer Anwar, che ha stigmatizzato duramente quanto successo: «Praga ha un serio problema con il razzismo e come al solito la Uefa non si fa vedere». Non si è fatta attendere però anche la risposta dello Sparta, che ha etichettato le dichiarazioni di Anwar come “infondate, disperate e ridicole. Lasciate stare i bambini”. Un giovedì di coppe vergognoso anche a Berlino dove si era parlato di match storico: per la prima volta di una squadra israeliana, il Maccabi Haifa, nello ‘stadio di Hitler’, l’Olympiastadion che accolse i Giochi del 1936. Il Maccabi ha perso 3-0 ma la figura peggiore l’ha fatta una parte dei sostenitori dell’Union che hanno bersagliato i tifosi della squadra israeliana lanciando loro lattine di birra e rivolgendo saluti con il braccio teso (al grido di «Sieg Heil») e insulti antisemiti come ‘fottuti ebrei, vi cancelleremo tutti’, come ha denunciato sui social il Gruppo Giovanile della Società Germanico-Israeliana.
Fonte: mattino.it