E’ tranquillo Insigne nonostante il futuro in scadenza e una situazione tutta da decifrare, è decisivo e soprattutto felice.
Che bello, il Napoli: « Mi diverto come non accadeva da tempo e non penso ad altro se non a giocare: ho il contratto ancora per pochi mesi, è vero, ma di questa cosa si occupano il mio manager e De Laurentiis » .
Lorenzo Insigne, 30 anni e un bivio davanti, parla e ragiona da leader. Da chi sa che nel calcio tutto può cambiare in un clic e soprattutto da chi ha scelto di provare a cogliere l’attimo: « Penso a godermi il momento: è uno dei Napoli più forti che abbia mai vissuto, e ormai sono tanti, e non voglio distrarmi. Spero di scrivere già in questa stagione una pagina di storia » . Alé.
A SUO TEMPO
E allora, Lorenzino il grande: la luce azzurra, certo, ma anche un uomo-squadra che corre come un mediano e lavora come un difensore. «Sono il capitano e devo dare l’esempio anche in fase difensiva a tutti i miei compagni. Soprattutto ai più giovani. Sono sereno e concentrato: ho deciso di non badare al futuro, altrimenti finisce che mi distraggo, non mi diverto più e gioco male. Sono a disposizione del gruppo per il bene della squadra: l’ho sempre messo davanti a tutto e sarà sempre così. Vengo ad allenarmi con piacere, con il sorriso, senza pensare al contratto».
In scadenza il 30 giugno 2022: della questione, e dunque della possibilità di acquisire lo status di parametro zero a gennaio, ne hanno discusso De Laurentiis e il suo manager Pisacane prima della partita con la Juve. «Sì, è vero: di certe questioni chiacchierano loro e a me va bene così. Mi permette di vivere il presente con tranquillità: c’è tempo per parlare di futuro con la società».
RABBIA CHAMPIONS
E così sia. Almeno per oggi. Giorno di una partita importante di Europa League con lo Spartak, considerando il pareggio degli azzurri in trasferta con il Leicester e la sconfitta dei russi con il Legia a Mosca, ma anche prologo verso la Fiorentina.
Settima giornata di un campionato che il Napoli sta dominando a punteggio pieno: «Guardando alla stagione precedente, brucia molto non essere in Champions: avremmo dovuto farcela e invece non ci siamo riusciti. Siamo ancora arrabbiati ma dobbiamo continuare così, con la cattiveria che è mancata innanzitutto a me: Spalletti sta lavorando per farcela tirare tutta fuori».
E si vede. «Qui c’è molta qualità e magari alcuni giovani non sono consapevoli della rispettiva forza: io, Koulibaly e Mertens stiamo cercando di spronarli».
Già, lui e Kalidou: il capitano e il comandante. «Non comanda nessuno!».
E sorride. «Per vincere c’è bisogno di tutta la squadra, mica di due giocatori: il nostro allenatore sta creando questo spirito ed è giusto così. E’ giusto che ogni ragazzo della rosa abbia peso».
VOGLIAMO TUTTO
Il signor Luciano insiste anche sulla concretezza. Ovvero: calma, gente. «Vero: dobbiamo lavorare, mantenere la concentrazione e i piedi per terra. La strada è lunga sia in campionato sia in Europa e non possiamo farci distrarre dall’entusiasmo: bisogna pensare soltanto al gol e alla vittoria».
A proposito: con il rigore realizzato con il Cagliari, domenica, Insigne è arrivato a quota 111 reti complessive con la maglia della sua vita in 404 partite. «Da napoletano è una grande emozione, non me l’aspettavo. Se arriva il gol tanto meglio, ma ciò che conta è la maturità di questa squadra: siamo consapevoli delle nostre qualità, ci stiamo esprimendo tutti al massimo e dovremo continuare a farlo. Anche con lo Spartak daremo il trecento percento: ogni partita è importante e noi vogliamo arrivare in fondo a tutto. In Italia e in Europa».
Finale su Osimhen: «Ho un ottimo rapporto con tutti tranne con lui: parla inglese e io no! Al di là degli scherzi è fortissimo e ci farà vincere tante partite, ma può migliorare ancora: noi proveremo ad aiutarlo».
Fonte: F. Mandarini (CdS)