Alla scoperta dello Spartak. Dai rapper ai figli d’arte

 Le vere stelle a disposizione di Vitoria sono davanti. Su tutte brilla Ezequiel Ponce, attaccante 24enne che nel 2015 fu portato al Roma da Sabatini. Attorno all’argentino girano altri due ragazzi da non sottovalutare. Il rapper e bomber olandese Quincy Promes e il figlio d’arte svedese Jordan Larsson. Il primo è il classico talento genio e sregolatezza: salta gli allenamenti, arriva in ritardo, scompare per settimane, offre cene ai tifosi sconosciuti incontrati per caso in un pub. Poi si presenta come se nulla fosse, sorride a tutti e soprattutto la butta dentro facendo dimenticare le marachelle. Odia il freddo (ma gioca in Russia), e ama il rap (ma gioca a calcio). Ha inciso un disco con il suo amico e compagno di nazionale Depay (attaccante del Barcellona) e si fa chiamare «The Mask» per quell’esultanza con la mano davanti alla faccia. L’ultima stellina dello Spartak è Jordan Larsson, figlio di Henrik, ex stella di Celtic e nazionale svedese, meteora allo United e al Barcellona. Il giovane Jordan è scappato via dalla Svezia giovanissimo dopo una rissa con un tifoso dell’Helsinborg che gli ha tirato un pungo perché a suo avviso responsabile della retrocessione del club dopo 24 anni. In panchina c’era papà Hernik e il piccolo Jordan aveva anche fatto gol nello spareggio salvezza. Evidentemente non deve essere bastato.  B Majorano (Il Mattino)

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