Il calcio innovativo di Spalletti ha rimesso a lucido minimo 4 azzurri

Spalletti è un Cicerone per natura, rientra tra i padri fondatori d’un calcio «innovativo», al Napoli ha fatto da guida non solo psicologica ma tecnica, gli ha consegnato certezze, l’ha equilibrato, l’ha trascinato fuori dal suo monotematico atteggiamento d’un giro palla da ritmare, ha riscritto gerarchie che parevano incrollabili (Rrahmani per Manolas), lucidato Mario Rui, rielaborato Fabian Ruiz e con lui un centrocampo liquido nel quale è stato calato la muscolare personalità di Anguissa, ha redistribuito Elmas nella propria vocazione, ha steso su fogli bianchi un po’ di triangoli per le punizioni e un altro po’ di schemi per i corner, ha sfruttato i cinque cambi che pare lo elettrizzino e poi s’è preso Osimhen e lo ha avvolto nelle varie opzioni. Da Sarri a Spalletti, ci sono «due Napoli» che hanno piccoli tratti in comunque e una diversità sostanziale e però entrambi sanno di favola. Fonte: CdS

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