Il tabellino dice Osimhen, è di Osi l’ultimo tocco ed è così che stanno le cose per le statistiche, ma quel gol, il primo di una lunga serie, è anche suo. Di Lorenzo Insigne: manda in confusione Molina con un contro-movimento di furbizia pura e poi scavalca Silvestri con un tocco delizioso, delicato e micidiale, che il collega, inseguito da Samir, spinge dentro in corsa più che altro per blindare il vantaggio azzurro. Per sicurezza.
Capita, certo: ma non è un peccato, capitano? «Non fa niente! L’importante era vincere».
Già, ma il Napoli non si è limitato a compiere il proprio dovere: ha calato un doppio poker, di reti e di vittorie, e ora vola in beata e favolosa solitudine in testa alla classifica. Primo, da solo, a punteggio pieno: «Siamo felici, certo, ma bisogna restare umili: soltanto con l’umiltà si possono fare grandi cose».
CALMI TUTTI
E allora, la legge del capitano: testa bassa e pedalare. Vecchia maniera: «Dobbiamo rimanere con i piedi per terra», insiste Insigne. Già, ma le prime quattro giornate di Napoli, del Napoli, sono una gioia e una bellezza: filotto di quattro successi e primo posto in classifica senza concorrenza dopo il pareggio del Milan e la sconfitta della Roma.
Con la palma della miglior difesa insieme con i rossoneri (2 reti subite): «Siamo consapevoli di aver firmato una grande vittoria: non era facile, e anzi a Udine è difficile per tutti. Però, ripeto: dobbiamo necessariamente rimanere umili e lavorare. E poi mantenere la concentrazione e recuperare le energie perché tra pochi giorni dovremo affrontare un’altra trasferta difficile».
L’appuntamento è in calendario giovedì, tra due giorni, a Marassi con la Samp: «Insisto, l’importante è restare tranquilli e uniti».
FATTORE SPALLETTI
Invidiabile la serenità del capitano quando gli ricordano, ahilui, che il gol è di Osimhen. Una rete inventata e costruita da Lorenzo che Osi ha semplicemente rifinito sull’onda della trance agonistica. Già: a scanso di equivoci, per evitare recuperi miracolosi, Victor ha pensato di spararla dentro e via. «Non importa, il gol arriverà. Ora contano la prestazione e la vittoria”.
E dunque il primo posto: «Inutile guardare la classifica dopo quattro giornate, non conta nulla: il campionato è ancora molto lungo e se ci mettiamo a valutare i numeri va a finire che ci rilassiamo. Non dobbiamo fare altro che continuare a seguire Spalletti: la squadra ha una grande qualità che non è mai stata espressa, ma lui ci sta tirando fuori qualcosa in più».
FIDUCIA E FORTUNA
Già, nelle ultime stagioni l’impressione è sempre stata questa: potenzialmente super, concretamente a sprazzi. «Come noi, sotto il profilo della qualità, ci sono altre squadre forti tipo Milan, Roma, Inter, Atalanta o Juve. Noi, comunque, dobbiamo ragionare partita dopo partita: questo deve essere un punto d’inizio e uno sprone a continuare. Inutile pensare ad altro al di là della Samp».
A cura di fabio Mandarini (CdS)