Legrottaglie: “Allegri non è responsabile, è la società che ha sbagliato scelte negli ultimi anni. Ecco dove può arrivare il Napoli…”

Più che concentrarmi su ciò che dice Allegri e il suo modo di giocare, farei un’analisi sulle scelte della società negli ultimi tre anni. Sono passati dal mandare via un allenatore per cercare di creare un’altra mentalità e dopo tre anni ritrovarsi con lo stesso. Probabilmente non c’era un’idea chiara sulla visione da dare al club per i successivi dieci anni – queste le parole di Nicola Legrottaglie, ex calciatore di Juventus e Milan, ai microfoni di “1 Football Club”, trasmissione prodotta dalla testata “IlSognoNelCuore” e condotta da Luca Cerchione e Paolo Bargiggia, in onda dal lunedì al venerdì CCO DOdalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio –. È una questione di identità tecnica, la quale non la dà l’allenatore ma la società. Quest’ultima costruisce un progetto che si vuol realizzare e successivamente si affida al tecnico per raggiungere gli obiettivi prefissati. Il problema non è chi siede sulla panchina, ma come si arriva a creare la squadra e di giocatori. Se si andasse ad insegnare ad un ragazzo di 13 anni come viene interpretato il calcio di oggi, sicuramente si otterrebbe un giocatore più pronto. Comporre una squadra andando a prendere calciatori che da anni fanno un certo tipo di gioco è sicuramente più utile. Se non si è attenti a rinnovarsi, si impiegherà più tempo nell’insegnare le proprie idee. Poi, se il portiere sbaglia uno stop o un attaccante un gol davanti alla porta, non può essere responsabilità di Allegri. Si parla tanto di Italiano e di De Zerbi, ma non so se riuscirebbero ad arrivare a determinati risultati, come Max, in una big. Sono sicuramente dimensioni diverse. Milan? Quando c’è stato il momento di decidere ho visto una chiarezza importante e decisiva che ha portato ai risultati di oggi. Anche per quanto concerne il mercato e sulla tipologia di calciatori. Dove può arrivare il Napoli? Assolutamente tra le prime quattro. Gli azzurri daranno fastidio, ma non vedo ancora una squadra più forte di Inter, Milan e Juventus”.
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