Il vicepresidente dell’Udinese, Stefano Campoccia, è intervenuto a Radio Kiss Kiss Napoli: “L’inizio di questa stagione è stato tonico anche nella testa dell’Udinese. Più tifosi allo stadio? E’ l’auspicio di tutti. Forse solo in Italia non ci rendiamo conto che il calcio sta soffrendo ben oltre di quanto ci stiamo lamentando. La salute viene al primo posto e va tutelata, ma l’eccessiva prudenza rischia di essere schiacciante. Speriamo che il Governo possa guardare avanti con coraggio. Ho visto il Napoli a Leicester, gli azzurri giocano bene e gli spalti erano pieni.
Sull’inizio di stagione: Abbiamo ceduto due veri campioni, De Paul e Musso, la fucina di giovani calciatori che diventano grandi campioni è sempre ben funzionante. E’ l’unica via per il calcio sostenibile: altre follie hanno le gambe corte. Oggi possiamo dire, visto come sono maturati i risultati, che l’Udinese è un gruppo compatto e ricco. Ci sono giovani e con i giovani occorre pazienza. A Napoli ne sapete qualcosa: l’ingaggio di Osimhen ne è un esempio.
Su De Paul: De Paul vicino al Napoli è una leggenda metropolitana. I pour parler ci sono ma con tanti club. L’esito di questa finestra di mercato dimostra che l’Italia e l’Europa – a parte 2-3 folli rincorse – hanno avuto problemi.
E’ importante capire che gli organi di governo del calcio dovranno mettere un freno, ad esempio, agli ingaggi. Occorre pensare alle infrastrutture per risalire la china e tornare ai vertici come avveniva negli anni ’90.
Sul Napoli: Come si ferma il Napoli? Lunedì sarà una gara bella e per palati fini. Ci sarà battaglia a centrocampo, la nostra difesa sta dimostrando una certa tenuta. Siamo partiti bene, speriamo di contenere l’attacco stellare della squadra di Spalletti. Gotti? Stravedo per il mister! E’ un allenatore moderno, lavora bene sul piano della capacità di coniugare esigenze della proprietà con le esigenze tattiche e strategiche. L’intuizione di fargli fare il grande salto è merito della famiglia Pozzo. La conduzione sportiva dell’Udinese sta dando soddisfazioni. Adesso col Napoli sarà battaglia, poi ci sarà la Roma. I cinque cambi potranno essere una componente in più per la gestione della partita, come avvenuto con la Juventus”.