“I problemi non nascono mai per caso, gli addii di Marotta e Allegri fecero già capire che sarebbero avvenuti dei cambiamenti. Inoltre, ci sono anche altre situazioni: la Juventus è di Agnelli ma devi comunque sempre bussare alla porta di Exor, gli Elkann – queste le parole di Massimo Giletti, conduttore La7, ai microfoni di “1 Football Club”, trasmissione prodotta dalla testata “IlSognoNelCuore” e condotta da Luca Cerchione e Paolo Bargiggia, in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Hanno cambiato tre allenatori in tre anni, e non si era mai visto. Sono in evidente difficoltà, non solo economiche. Il Covid sotto quest’ultimo aspetto non ha aiutato, specialmente con la spesa di Ronaldo, e la modalità d’acquisto di Locatelli lo dimostra. Devi avere il coraggio di difendere le scelte, non puoi buttare via due progetti, Sarri e Pirlo, in quel modo, altrimenti significa che non eri sicuro. La progettualità sta anche in questo, ma soprattutto nel comprare i giocatori giusti. Puntando tutto su Ronaldo, hai creato lacune in altre zone di campo. Manca completamente il centrocampo, i campionati europei si vincono con il gioco di squadra non con i soli Cr7. Questo non lo vedo nella Juventus. Il Milan, ad esempio, ha avuto continuità di progetto. Maldini è sceso in campo quando erano in difficoltà e lo ha difeso, ora giocano un ottimo calcio. Ci sono momenti in cui devi avere il coraggio di dire, dopo 9 scudetti vinti, di dover pensare al futuro, non comprando chissà quali giocatori ma costruendo. A lungo andare questa filosofia porterà i suoi frutti. Nei momenti duri ci si compatta, dalle sconfitte si cresce e credo che questi ragazzi siano abituati a vincere troppo facilmente, devono avere la capacità di capire che sono prima degli uomini. Szczęsny? I suoi errori sono stati decisivi, ma anche l’anno scorso ne ha commesso di diversi. Sono almeno tre i punti che hanno perso a causa sua. Va messo in panchina per dargli un segnale”.