In attesa del ritorno dei nazionali, le squadre proseguono la preparazione per la terza giornata di campionato. Tra le sfide spicca certamente Napoli-Juventus, che si disputerà sabato alle ore 18,00 al “Maradona”. Di questo, anche del momento delle due squadre, ilnapolionline.com ha intervistato il direttore di Radiobianconera Antonio Paolino.
Dei calciatori sudamericani della Juventus che rientreranno dalle nazionali, chi secondo te scenderà in campo contro il Napoli? “Vorrei che ci fossero tutti, ma penso che difficilmente questo potrà avvenire. Contro il Napoli l’unico che ha delle buone chance per scendere in campo penso che possa essere Cuadrado. Tra l’altro prenderà un charter privato assieme ad Ospina e arriverà nel tardo pomeriggio di venerdì. Come si dice in questi casi sarà una corsa contro il tempo, ma penso che il terzino possa avere più possibilità per la sfida del “Maradona” “.
Passando alle prime due gare della Juventus, quali segnali, oltre ai risultati, hai notato nel nuovo ciclo di Allegri? “E’ chiaro che ad Udine per un’ora la squadra aveva iniziato al meglio la stagione, andando in vantaggio per 0-2. Poi ci sono state degli errori che poi si sono ripetuti nella gara interna contro l’Empoli. Credo che ci voglia tempo, mi auguro poco, per riprendere il filo del discorso e rendere la Juventus una squadra come vuole mister Allegri”.
Il dopo Cristiano Ronaldo in casa Juventus è un ritorno. Si tratta di Moise Kean. Un aspetto positivo e uno meno del classe 2000. “Un pregio sicuramente è la fame, ha tanta voglia di sfondare e di mettersi in gioco. Cosa invece non mi piace è l’aspetto caratteriale, ogni tanto si innervosisce e in questo aspetto lui dovrà migliorare. Vorrei precisare, ma non è rivolto a te ovviamente, che l’arrivo di Kean alla Juventus non è per sostituire Cristiano Ronaldo, visto che il portoghese è difficile da rimpiazzare, dovrebbe arrivarne uno più forte ovviamente. Quest’anno la forza dovrà essere il gioco di squadra e dovrà sopperire alla partenza di Cr7”.
Sabato pomeriggio sarà anche una sfida tra i mister toscani Spalletti e Allegri. Cosa ne pensi in merito? “Sono due allenatori pungenti a livello di comunicazione e spesso dicono quello che pensano. Allegri lo conosciamo tutti, vivacizza le conferenze stampa. Su Spalletti lui nelle prime dichiarazioni ha spesso evocato i santi, mi auguro che possa San Luciano fare la differenza in una piazza importante come quella partenopea. Sono comunque ottimi comunicatori, sanno il fatto loro. Ovviamente mi auguro che San Massimiliano batte San Luciano”.
Prima, parlando di Kean, hai evidenziato il concetto di “fame”. Stesso discorso vale anche per Giovanni Di Lorenzo? “Come ti dissi in passato, apprezzo molto i giocatori che partendo dalla gavetta, sono arrivati in alto. Di Lorenzo è un esempio di tutto quello che ho detto, ragazzo serio, ottimo giocatore e che sta facendo bene in un ruolo come terzino destro, dove non ce ne sono tanti in giro. Davvero una crescita costante ed è per questo che tecnicamente e non solo, lo apprezzo davvero tanto”.
Infine parlando della sfida di sabato pomeriggio, secondo te è già decisiva per la Juventus la sfida del “Maradona” contro il Napoli? “Sicuramente no, perché di tempo ce ne è ovviamente. E’ chiaro che perdere troppi punti in un campionato così equilibrato non sarebbe semplice anche per le squadre là davanti. Nel calcio i punti si conquistano e non sono regalati, in passato è successo di averli persi in albergo, chi vuol capire capisca. L’importante è disputare un’ottima gara, cercare di ritrovare lo spirito che vuole il mister e che possa essere una bella gara a Napoli”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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