Entra e segna. Non bacia la maglia, (sa di essere quasi della Samp) ma abbraccia Spalletti, Andrea Petagna. E’ uomo da battaglia, non da sfilata. Non segnava da 8 mesi, ma lavora duro. Conosce il suo fisico e sa bene che adesso è il momento in cui può osare. E Spalletti lo ha capito. Sta pensando di puntare su di lui al centro dell’attacco se non dovesse essere accolto il ricorso di Osimhen. Spalletti ragiona e già domani con il Benevento proverà qualcosa che ha in mente.
Andrea Petagna sa prendere le cose nel verso giusto, vive con entusiasmo ogni avventura e si fa voler bene. Come nel Napoli. Quando mercoledì i compagni lo hanno rivisto a Castel Volturno erano palesemente felici per lui. Ha deciso De Laurentiis per dare a Spalletti un’altra alternativa là davanti. Petagna è rimasto a Napoli felice, come un ragazzino. Sa che quando tornerà anche Mertens scivolerà ancor più dietro nelle gerarchie. Ma ora c’è la Juventus. Ed è in corsa per la maglia da titolare, perchè va bene essere riserva, ma se resta è perché non vuole essere solo il bomber degli ultimi minuti. Quando non ci sono gli altri, c’è lui. Numero nove vero. Senza andare alla ricerca di quelli falsi.
Il Mattino