Il giornalista Mario Sconcerti, nel suo editoriale sulle pagine del Corriere della Sera ha commentato l’addio di Ronaldo alla Juventus: “Dal punto di vista umano Cristiano Ronaldo non è una perdita, è qualcuno mai arrivato. Non ha mai parlato se non di se stesso e quando gli serviva, è sempre stato chiuso nel suo mondo-azienda tenendo fuori tutti. (…) Dal punto di vista tecnico il danno che lascia non è rimediabile, non ci sono sostituzioni possibili. Vengono meno 30/35 gol in un colpo solo (…) Ma l’addio di Ronaldo porta con sé anche un significato più profondo. È il primo limite in un secolo di famiglia Agnelli che la Juventus non è riuscita a superare. (…) Quando la Juve tornerà arrogante vorrà dire che il tempo freddo sarà finito per tutti. Ma ora è una riflessione leggera che porta più dubbi di quanti si possano sopportare. Ronaldo se ne va lasciandoci la coscienza che è stato inutile lui, e inquieta, sbagliata, la nostra dimensione”.