L’avvocato Mattia Grassani, l’uomo a cui il club ha affidato il destino di Osi e dunque della formazione che Spalletti potrà schierare con la Juve dopo la sosta, ha le idee molto chiare: capitalizzare al massimo i mezzi a disposizione per ottenere la riduzione della punizione a una sola giornata. «Certi elementi emergono palesemente. E tra l’altro c’è anche il precedente Immobile-Vidal in Lazio-Inter: parliamo della stagione precedente, mica dell’era geologica, e il giudice sportivo era lo stesso».
Terza giornata: Vidal atterra Ciro e lui gli rifila una manata a gioco fermo. «Fu punito per condotta gravemente antisportiva, al limite della violenta, e fu squalificato per un turno. Per locuzione, però, ne rischiava due o tre».
Due, invece, quelle inflitte a Osimhen. «La sua condotta non è stata neanche qualificata. E di certo c’è tutto tranne la volontarietà».
Il Giudice Sportivo lo ha squalificato per “aver colpito volontariamente con uno schiaffo il volto di un avversario con il pallone non a distanza di gioco”. «Lo schiaffo è un’altra cosa, io quella l’ho definita: manata. Non è un gesto brusco, secco, ma quasi armonico: la finalità era quella di divincolarsi, voleva collocarsi in una posizione migliore. E poi il pallone era giocabile: Osimhen non era mica lontano dall’azione».
Tecnicamente, che tipo di ricorso sarà? «Dopo aver valutato la procedura d’urgenza, abbiamo optato per quella ordinaria: una giornata dovrà scontarla e poi c’è la sosta, non c’è fretta. Per il resto, siamo in attesa di leggere il referto di Aureliano».
Oggi saranno richiesti gli atti, entro i termini. «Esattamente. Una volta acquisiti, poi, il Napoli avrà cinque giorni per presentare il reclamo: credo che l’udienza in Corte d’Appello possa cadere tra l’8 e il 9 settembre. Giù di lì».
Lei è fiducioso sulla possibilità di ottenere lo sconto di una giornata? «Ci sono una serie di motivi che fanno ben sperare».
Ovvero? «Tenendo conto dell’erroneità di parte della motivazione del Giudice Sportivo è un dato di fatto che se la Corte chiederà chiarimenti ad Aureliano, l’arbitro non potrà negare che il pallone era giocabile. Strettamente giocabile, mica a cinquanta metri. Heymans, tra l’altro, non ha ricavato alcuna conseguenza dal contatto con la mano di Osimhen e questa attenuante non è stata minimamente considerata. Il gioco non è stato interrotto per medicarlo o per soccorrerlo».
In attesa del referto, insomma, i capisaldi del ricorso sono chiari. «I mezzi sono limitati considerando che non è possibile la prova tv: non essendoci scambio di persona o estraneità assoluta, non possiamo allegare le immagini».
Il confronto con l’arbitro appare decisivo. «Chiederemo l’audizione di Aureliano, sì, ma poi deciderà la Corte se accogliere la richiesta: certo è strano dire che quel pallone non sarebbe stato nella disponibilità di Osimhen. Poi, affronteremo anche il tema della perequazione della sanzione con altri casi sovrapponibili se non più gravi. Tipo Immobile-Vidal».
Osimhen sarà coinvolto nel suo ricorso come accadde con Higuain e Koulibaly? «È una valutazione da fare anche con l’area tecnica. Non è escluso».
De Laurentiis è infastidito? «Beh, certo: per essere la prima di campionato ci sono già tutti gli ingredienti… Credo che un’ammonizione sarebbe stata più equilibrata e poi, guarda caso, le due giornate coincidono con uno dei match clou casalinghi del Napoli… Siamo tutti in difficoltà e non condividiamo. Ma c’è fiducia».
Fonte: Fabio Mandarini (CdS)