Piero Sandulli,, ex presidente della Corte Sportiva d’Appello della FIGC, ha parlato oggi ai microfoni di Radio Punto Nuovo, a Punto Nuovo Sport Show.
“È sbagliato prendersela con i Giudici Sportivi e altrettanto con gli arbitri. Le valutazioni vengono fatte su ciò che viene refertato. Se la Corte d’Appello avrà dei dubbi sul referto può – perché è uno dei poteri istruttori di quella corte – sentire l’arbitro e valutare. Il problema è capire se si tratta di un tentativo di divincolarsi o qualcosa di più violento che ha generato il cartellino rosso. Di fatto lo stesso Giudice Sportivo di primo grado, che valuta senza contraddittorio ma sulla base del referto arbitrale, evidentemente ha trovato scritto che si tratta di un comportamento violento. Tutto sommato la sanzione di due giornate potrebbe essere considerata lieve, potevano anche essere tre o più giornate. Parlo senza aver letto i verbali e mi limito a citare esperienze pregresse che magari c’entrano poco con il caso concreto della vicenda. Ho visto la partita e che l’arbitro non ha avuto dubbi nel sanzionare immediatamente con il cartellino rosso quel fallo. Nella dinamica misurare la violenza è sempre difficile perché non c’è fermo immagine che lo consenta. Le due giornate di squalifica (e non tre) potrebbero essere misurate considerando attenuante e non aggravante, scendendo in qualche modo da tre giornate a due. I Giudici non sono delle macchinette. Il suo potere discrezionale è essenziale e deve comunque restare. Laddove il Giudice abbia dubbi si può chiarire in primo o in secondo grado chiedendo un’integrazione orale di referto all’arbitro. Non so se l’abbia fatto il Giudice ma può farlo quello di secondo grado. Ricordiamo che il Giudice non è una macchinetta elaboratrice che esegue esattamente ciò che dice una norma. C’è un potere discrezionale che consente la valutazione delle aggravanti così come delle attenuanti e questo in quella circostanza deve essere stato fatto. Ripeto che faccio teoria e mi riferisco al caso concreto di cui non ho verbali e non potrei esprimermi appieno. Mi piacerebbe pregare tutti di abbassare sempre i toni perché resta uno sport, qualcosa che deve riportarci a fatti ottimistici di questa vita. Abbiamo gioito per la vittoria degli Europei, delle medaglie olimpiche però purtroppo abbiamo ancora la necessità di considerare questa vita che apparentemente sembra normale ma tale non è. Speriamo che il 13 settembre possano cambiare le cose a partire dalle scuole, dalle università perché occorre il rapporto umano. Non so cosa avrei fatto, avrei dovuto leggere i verbali e la pronuncia di primo grado. I veri giudici della sezione, molto più bravi di me, erano i consiglieri di quella situazione e sono sempre stati illuminanti. Avrei dovuto ascoltare anche le loro analisi. Il Napoli può essere ottimista perché ha una buona squadra e siamo ancora alla prima giornata. La Lazio mi è piaciuta ma mancano ancora alcuni elementi a Sarri per completare la rosa e mi auguro Lotito possa accontentarlo. Ci sono sette squadre che possono competere per i quattro posti di Champions. Di fatto tra queste ce ne sono alcune in posizioni migliori e il Napoli è tra queste. La Salernitana mi è piaciuta all’esordio, ho visto il primo tempo chiuso in parità e devo dire che nonostante i travagli passati Castori abbia fatto un buon lavoro con un dignitoso inizio tra Coppa Italia e campionato. A Bologna si è vista una squadra che non è già retrocessa alla prima giornata”.