Il calcio di Spalletti ha già conquistato il pubblico del Maradona innanzitutto per l’intensità e la voglia di crederci sempre degli azzurri senza mollare di fronte alle avversità e riuscendo a mantenere sempre la calma: questa la fotografia della partita contro il Venezia vinta dal Napoli in inferiorità numerica. Intanto Osimhen potrebbe dover scontare una giornata di squalifica dopo l’espulsione di domenica.
Per una parte della tifoseria De Laurentiis è un presidente freddo, abituato a ragionare più sui numeri (quelli dei bilanci) che con il cuore, quello che dovrebbe portarlo ad azzardare sul mercato per tentare di vincere lo scudetto. Eppure, il patron è apparso un ultrà – categoria della tifoseria con cui non vi è stato mai feeling – dopo la vittoria sul Venezia, una partita improvvisamente diventata complicata per l’espulsione di Osimhen e il rigore sbagliato da Insigne. Pugni al cielo nella tribuna d’onore del Maradona e gli specialisti della materia hanno colto un labiale: un vaffa liberatorio dopo le tensioni per un debutto che legittimamente si immaginava più agevole.
De Laurentiis così felice si era visto per l’ultima volta il 17 giugno dello scorso anno nel deserto dello stadio Olimpico di Roma, dopo la conquista della Coppa Italia ai rigori contro la Juventus. Ascoltò il discorso a centrocampo di Gattuso, prima di essere lanciato in aria dagli azzurri: tutto questo a sette mesi
Nell’esultanza che ha ricordato quella di altri dirigenti – Galliani ai tempi del Milan o Agnelli nei momenti cruciali delle stagioni della Juve – si è colto il legame che c’è tra il presidente e questo Napoli. Anche nella scorsa stagione De Laurentiis era stato formalmente vicino a Gattuso e alla squadra ma l’atmosfera era diversa, con una netta frattura tra il patron e Ringhio. Si è creata piena sintonia con Spalletti, di cui il
L’urlo di felicità condiviso con i ventimila spettatori presenti al Maradona e con gli azzurri non modificherà le strategie annunciate il 30 giugno, in una cruda conferenza stampa: la mission del Napoli 2021-2022 è il contenimento dei costi e a una settimana dalla fine del mercato non vi sono state cessioni che abbiano consentito di incamerare milioni e dare una sforbiciata al monte ingaggi. Tuttavia il segnale di compattezza tra il club e la squadra, dopo le tensioni della scorsa stagione che hanno riguardato anche il direttore sportivo Giuntoli, è arrivato: pugni al cielo e un vaffa di felicità anche se c’erano da festeggiare solo i tre punti con una neopromossa.
F. De Luca (Il Mattino)