6 Meret – Pronto al quarto d’ora: uscita sbagliata dal Napoli, Johnsen ci prova, il portiere ci va sicuro. Non corre altri pericoli, sereno nell’ordinaria amministrazione, perché anche in 10 il Venezia non va oltre qualche conclusione da lontano. Poca roba. Il palo esterno lo salva su Forte ma l’impressione è che comunque c’era.
6,5 Di Lorenzo – Stringe bene quando serve, seguendo con attenzione le folate di Di Mariano. Diverse buone percussioni, mette in costante difficoltà Molinaro, fino all’inferiorità numerica. Poi in uno dei suoi sfondamenti, Ceccaroni ancora allarga il braccio in maniera maldestra e conquista il rigore che scaccia i fantasmi.
6 Manolas – Tutto facile su Forte, tre-quattro interventi in anticipo senza grosse difficoltà. Pulito nella prima impostazione. Buoni anticipi e buona sincronia con Koulibaly. Approfitta della pallida prova del Venezia per lanciare un paio di inviti calibrati. Non soffre mai in copertura e si salva con la sua esperienza.
7 Koulibaly – La prima chiusura, al sesto, su Johnsen, mette in chiaro che tipo di partita vuol giocare: tosta e concentrata. Quando si ripete in scivolata al quarto d’ora è pioggia d’applausi. Chiusura da gladiatore all’80’. Ma è un costante punto di riferimento per l’intero reparto, a volta basta da solo a fronteggiare il Venezia.
6 Mario Rui – Spalletti chiede a gran voce di giocare il pallone sul suo mancino: proficuo il triangolo con Insigne, Peretz ed Ebuehi provano a stringere senza successo sul suo giro-palla con Insigne e con Zielinski fin quando il polacco è stato in campo. Suo il traversone che la mano di Caldara blocca.
Fonte: Il Mattino